Soggetto: Alessandro Bilotta
Sceneggiatura: Alessandro Bilotta
Disegni: Sergio Ponchione
Colori: Nicola Righi
Copertina: Manuele Fior
Nella vita, nel mondo, infinite sono le strade, imprevedibili i crocevia... Una passeggiata al tramonto, prima che scenda la sera e arrivi il coprifuoco, può essere l’occasione per lo storico perdigiorno Mercurio e il suo compagno di avventure Ottone di lasciarsi portare da quello che offre il caso. Scegliendo una strada al posto di un'altra, i nostri si ritrovano tra strani personaggi e antichi ricordi...
La mia iniziazione, ma credo anche di tantissimi altri, da bambino alla lettura è avvenuta grazie al settimanale Topolino, un appuntamento fisso di mercoledì che mi ha regalato tante storie indimenticabili. Molto particolari e divertenti, fra tutte, erano quelle a bivi, avventure in cui è il lettore a decidere come continuare la storia, districandosi ogni qual volta su un binario diverso con relativo finale.
Meccanismo simile, quello appena citato, a ciò che si può ritrovare nei librogame, per esempio il Lone Wolf di Joe Dever.


Il tutto nasce da una innocua tesi di laurea di uno studente di Mercurio Loi che si rivela essere ben presto un arguto gioco di combinazioni, avvenimenti e persone con una storia da raccontare: dal vecchio professore di Mercurio, che non accetta il passare inesorabile del tempo, fino a un Cardinale che decide di espiare la propria colpa, per poi toccare anche Pasquino, l'enigmatica figura mascherata anti-clericale autore delle pasquinate. Fondamentale la figura dell'Ipnotista, che spero di rivedere più avanti. Ed è facile chiedersi, a fine albo, se ciò che si è vissuto sia realtà o fantasia, una "normale" giornata da perdigiorno quale è Mercurio oppure una intricata illusione indotta.
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Layout di Sergio Ponchione |
Dal lato disegni bisogna solo alzare le mani: Mercurio Loi (serie) si conferma un prodotto ben disegnato, pensato per il colore e di certo uno spiraglio di novità di contenuti non solo rispetto al classico albo Bonelli. I disegni di Sergio Ponchione, valorizzati dai colori di Nicola Righi, consegnano una Roma ottocentesca meravigliosa: fra le varie vedute, spicca il celebre Pantheon in Piazza della Rotonda.
Lunga vita al Loi di Bilotta.