Parliamo a vanvera, va'...
- Mi son rivisto delle puntate a caso di Galaxy Express 999, di Leiji Matsumoto. Lo guardavo da piccolo e già da allora avevo ben inteso la maturità di questo anime. In breve, la storia prende atto in un ipotetico quanto vicino 2021 sulla Terra. Gli umani -quelli ricchi- sono dotati di un corpo meccanico e questo permette loro di vivere anche per secoli e secoli. Masai è un ragazzino povero ,che vive nei bassifondi della città insieme alla madre, fra coloro che non possono permettersi il trattamento tant'è costoso, ma una speranza c'è! Esiste un pianeta in cui il processo di meccanizzazione avviene senza nessun costo, l'unico ostacolo economico è dettato dal prezzo del biglietto per il Galaxy Espress 999, il treno inter-planetario.
La storia, quindi, si dipanerà attraverso il viaggio del Galaxy attraverso pianeti, attraverso l'Uomo, attraverso l'ignoto.
Non so, forse le immensità dell'Universo hanno sempre avuto quel fascino dell'infinito, della maestosità che sovrasta l'insignificante vita di un essere vivente qualsiasi. Il fascino dell'ignoto (un po' come quando si guardano quei documentari sulle creature marine dei fondali oceanici, sono interessanti perché mostrano creature mai viste prima e che sfuggirebbero alla nostra immaginazione), il fascino della ricerca del senso di una vita intera. Galaxy Espress merita davvero.
La stessa empatia a livello di significato l'ho trovata anche nella serie animata di Silver Surfer, 13 episodi che, al di là del lato puramente fumettistico marveliano, rispecchia quella voglia di scoperta insita in ognuno di noi, quella stessa maturità già conosciuta nell'opera di Matsumoto.
Stesso discorso potrei anche farlo per il breve racconto di uno dei padri della fantascienza, Isaac Asimov. Il racconto si chiama "L'ultima domanda" e qui trovate il link dove poterlo leggere L'ULTIMA DOMANDA - ISAAC ASIMOV.
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