Ora, non è che voglio fare la parte del nostalgico dei bei tempi andati e via discorrendo, ma la faccio comunque.
C'era un programma RAI, qualche annetto fa che, oltre ad essere innovativo, divertente e stimolante, permetteva di scoprire luoghi che difficilmente potremmo mai visitare in vita nostra (per tutta una serie di motivi).
Il programma in questione è TURISTI PER CASO.
Ideato e condotto dai simpatici Patrizio Roversi e Syusy Blady, i due viaggiatori italici hanno girato il mondo per vent'anni (anni '90 e 2000), alternando il classico turismo aereo-sbarco-visita al giro del mondo in barca a vela, per poi concentrarsi su viaggi tematici come la riproposizione del percorso sudamericano di Charles Darwin oppure una riscoperta dei paesi africani.
Il programma è stato un punto di riferimento per molte persone, i dati di ascolto erano abbastanza alti, sintomo della voglia di scoprire e viaggiare di tanti italiani. In un'epoca in cui internet era una cosa da "americani", in un'epoca in cui le enciclopedie venivano ancora sfogliate su carta, in un'epoca in cui per viaggiare era d'obbligo rivolgersi a una agenzia viaggi, Turisti per caso ha rappresentato un piccolo angolo di paradiso, capace di far viaggiare lo spettatore anche stando da casa. Il format del programma riprendeva a grandi linee il classico filmino familiare delle vacanze, ma con simpatici e mirati commenti fuori campo dei due presentatori e di loro amici accompagnatori.
Qualche giorno fa gironzolavo per Youtube e "per caso" (eheh) mi sono imbattuto in una terna di puntate riguardanti il Giappone.
Quel viaggio lì risale al 1999, dal canto mio è estremamente interessante e coinvolgente rivedere ciò che avevo già visto da piccolo, ricordandomi perfettamente alcune sequenze che mi erano rimaste impresse, ma allo stesso tempo riscoprire uno spaccato (seppur con evidenti errori e pregiudizi del tipico turistoide medio che il Giappone è solo samurai e sushi, ma vabbè, col senno di poi siam bravi tutti) di 13-14 anni fa del Sol Levante.
Inorgoglisce intravedere gli italiani dell'epoca in Giappone, tutta gente specializzata nel proprio campo (ingegneria, giornalismo, fisica, economia), tra cui il giornalista italiano Pio D'Emilia o la cantante italiana Rosanna Zambon, molto famosa negli anni '70 in Giappone in coppia col marito Hide.
Così come fa sorridere notare lo stupore dei presentatori alla vista di un navigatore satellitare per auto, una "giapponesata" bella e buona. Oggi non stupisce più, ma ricordo che all'epoca era comunque recepito come una sorta di finestra sul futuro.
Oppure, in maniera quasi profetica, Patrizio Roversi fa la conoscenza di un giovane Naoto Kan, il quale "potrebbe diventare il primo ministro giapponese". Lo è stato per davvero.
Insomma, è una perla da riscoprire.
I torrenti aiutano.
Chiudo il post con una canzone dei Hide to Rosanna
C'era un programma RAI, qualche annetto fa che, oltre ad essere innovativo, divertente e stimolante, permetteva di scoprire luoghi che difficilmente potremmo mai visitare in vita nostra (per tutta una serie di motivi).
Il programma in questione è TURISTI PER CASO.
Ideato e condotto dai simpatici Patrizio Roversi e Syusy Blady, i due viaggiatori italici hanno girato il mondo per vent'anni (anni '90 e 2000), alternando il classico turismo aereo-sbarco-visita al giro del mondo in barca a vela, per poi concentrarsi su viaggi tematici come la riproposizione del percorso sudamericano di Charles Darwin oppure una riscoperta dei paesi africani.
Il programma è stato un punto di riferimento per molte persone, i dati di ascolto erano abbastanza alti, sintomo della voglia di scoprire e viaggiare di tanti italiani. In un'epoca in cui internet era una cosa da "americani", in un'epoca in cui le enciclopedie venivano ancora sfogliate su carta, in un'epoca in cui per viaggiare era d'obbligo rivolgersi a una agenzia viaggi, Turisti per caso ha rappresentato un piccolo angolo di paradiso, capace di far viaggiare lo spettatore anche stando da casa. Il format del programma riprendeva a grandi linee il classico filmino familiare delle vacanze, ma con simpatici e mirati commenti fuori campo dei due presentatori e di loro amici accompagnatori.
Qualche giorno fa gironzolavo per Youtube e "per caso" (eheh) mi sono imbattuto in una terna di puntate riguardanti il Giappone.
Quel viaggio lì risale al 1999, dal canto mio è estremamente interessante e coinvolgente rivedere ciò che avevo già visto da piccolo, ricordandomi perfettamente alcune sequenze che mi erano rimaste impresse, ma allo stesso tempo riscoprire uno spaccato (seppur con evidenti errori e pregiudizi del tipico turistoide medio che il Giappone è solo samurai e sushi, ma vabbè, col senno di poi siam bravi tutti) di 13-14 anni fa del Sol Levante.
Oppure, in maniera quasi profetica, Patrizio Roversi fa la conoscenza di un giovane Naoto Kan, il quale "potrebbe diventare il primo ministro giapponese". Lo è stato per davvero.
Insomma, è una perla da riscoprire.
I torrenti aiutano.
Chiudo il post con una canzone dei Hide to Rosanna