Uscita:23/06/2015
Soggetto:Michele Medda
Sceneggiatura:Michele Medda
Disegni:Luca Casalanguida
Copertina:Michele Benevento e Lorenzo De Felici
Separatasi momentaneamente dalla vampira Yan Yu, la donna-lupo Frida Balk si trova braccata non solo dalla polizia metropolitana e dalla Squadra Phoenix, ma anche da cacciatori di taglie. E Lukas, suo malgrado, non può abbandonare Frida al proprio destino: la ragazza è la sola che possa rivelargli dove si nasconde Yan Yu...
Uhm...
Avevo forti aspettative per questo quarto albo.
Aspettative che, dopo la lettura, si sono frantumate.
Questo primo mini-arco narrativo della seconda stagione di Lukas non mi ha soddisfatto. Dopo le ottime premesse del primo numero, anche se zeppo di avvenimenti deus ex machina come se piovesse, la terna di albi seguenti non mi ha trasmesso nulla. Va bene, in questa stagione si va a perdere il parallelismo fra Uomo e mostro del mese, ci sta, è stato appurato... però questo simil-thriller tiratissimo che senso ha? Lukas va in giro a cercare una vampira lesbica per conto di zio Ming, l'unico in grado di far luce sul suo passato. Per poi scoprire che zio Ming, a mo' di Jon Snow, non sa nulla. E quindi Lukas si ritrova a dover ripartire da zero, senza contare che la faccenda narrata in questi quattro albi si risolve in nulla di fatto bello grosso. Quattro albi pieni di alti e bassi che hanno allungato il brodo in maniera insipida, questo mi sento di dire.
Che poi, per carità, le anticipazioni per il prossimo albo promettono davvero bene, in quanto ci si dovrebbe ricollegare agli avvenimenti che hanno chiuso la prima stagione...
Ecco, ora posso dire che manca qualcosa a questa serie, manca la scintilla che c'era a tratti nella prima stagione e che, in questa seconda, fa timidamente capolino senza sorprendere.
Un arco narrativo, cioè questi primi quattro numeri, che girano intorno e non quagliano niente.
O quasi.
A sforzarsi di vedere il bicchiere mezzo pieno, il tutto è servito a riportare Lukas alla sua "quotidianità" dopo gli eventi cancella-memoria del finale di prima stagione, consegnandoci un personaggio che, un po' come tutti noi, deve trovare il suo posto nella società. O tantomeno capire come farlo e ripartire quasi da zero, ma bastava anche un albo solo, non un arco narrativo durato quattro mesi. Una interpretazione forse forzata, ma dovuta perché se ci spendi un po' di soldi per qualsiasi cosa, anche una somma infima, un lato positivo lo trovi per forza.
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