Albo numero 11 per il nostro Adam Wild.
Personalmente parlando, abbiamo di fronte un altro grande numero, ben scritto e ben disegnato. Adam, il conte Molfetta e tutto il gruppo arrivano alle pendici del Kilimanjaro intenti a piantare una croce sulla cima, atto che permetterebbe al conte di ricevere nuovi fondi dallo zio prelato in Vaticano. C'è una buona dose di azione, ma allo stesso tempo non c'è spazio per i buonismi: anche qui Adam e gli altri si difendono ammazzando senza colpo ferire gli assalitori. Addirittura Adam usa una picozza da scalata... niente sentimentalismi, niente remora nei confronti dei locali, l'importante è sopravvivere e non essere ammazzati. E di per sé è un comportamento estremo, forse non giustificabile, forse comprensibile... per dire, io avrei fatto lo stesso, ma non è facile esprimersi in maniera appropriata a riguardo. Noto anche una sorta di ateismo militante da parte di Adam, mentre il conte Narciso è per forza di cose il timorato di Dio. Mentre il secondo afferma la superiorità della Croce per essere protetti durante il percorso, Adam rilancia con la pistola, una protezione concreta da probabili spiriti, quindi Adam si rivela sempre più razionale e con la soluzione pronta. Ottimi i disegni del duo Stanich&Bussola, un po' meno la copertina, decisamente poco ispirata e non in linea con gli ultimi numeri, dove comunque si era visto un crescendo, ritornando alle sensazioni dei primi albi, ovvero ottimo contenuto, ma confezione poco convincente.
Poi la croce viene "piantata" in cima, in maniera alternativa, però succede.
Manca un numero alla conclusione della prima stagione, o così ricordo che era stata divisa l'opera, ovvero in stagioni da dodici numeri con attualmente la terza in lavorazione. L'anteprima sembra molto succosa e l'azione si sposterà durante il viaggio verso Londra.
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