28 dicembre 2015

[Bonelli] Mister No - Il tempio dei Maya

Anche per festeggiare i quarant'anni dalla pubblicazione, il 2015 ha visto  un bel po' di iniziative dedicate al caro Mister No.
Dapprima con l'Avventura Magazine #2 a lui dedicato e ora con uno dei primi titoli per libreria interamente targati Sergio Bonelli Editore.
Mi sono fatto un regalo di Natale in anticipo, anche perché la tentazione era molto forte.



Uscita: 15/10/2015
Soggetto: Guido Nolitta
Sceneggiatura: Guido Nolitta
Disegni: Roberto Diso
Copertina: Roberto Diso
Colori: GFB Comics
Tipologia: Cartonato
Formato: 22x31, colore
Pagine: 336
ISBN 978-88-6961-013-4
Prezzo: 26
Una classica e irresistibile avventura dell’antieroe per eccellenza, il ritorno di Mister No, creato da Guido Nolitta, pseudonimo di Sergio Bonelli, in un volume prezioso e in una inedita versione completamente a colori realizzata per l’occasione!
Il ribelle, generoso, irascibile e spericolato pilota fa da guida alla spedizione del professor Warren alla ricerca di alcune misteriose rovine Maya nel profondo della giungla amazzonica. Del gruppo fanno parte anche l’amico fraterno di Mister No, Esse-esse, l’affascinante archeologa Patricia Rowland e Dana Winter, un simpatico pianista afro-americano, dal nome troppo femminile per i locali di Manaus. Saranno in molti a voler ostacolare la loro ricerca, ma alla fine il gruppo guidato da Mister No riuscirà nel suo intento, anche se ciò che troveranno lascerà tutti a bocca aperta.






Il tempio dei Maya è una storia abbastanza particolare.
Innanzitutto i personaggi che vi appaiono: oltre ovviamente a Mister No, partecipa alla spedizione anche l'amico Esse-Esse, ovvero l'austriaco Otto Kruger, come guida amazzonica aggiuntiva.
Poi c'è l'archeologa americana Patricia Rowland, un personaggio ricorrente nei 379 albi della serie regolare, iniziando da questa avventura per passare dal tragico viaggio all'isola di Pasqua fino ad arrivare alla saga di New York. Una donna forte, decisa, innamorata di Mister No, ma maggiormente del proprio lavoro.
Infine c'è Dana Winter, un simpatico musicista afroamericano sulla cui ambiguità del nome inizia a carburare la storia. Personaggio che poi riapparirà nella prima avventura di Mister No appena ritornato dall'Africa.

Il tempio dei Maya copre gli albi della serie regolare dal numero 12 (dal titolo "Tango" Martinez, da pagina 72, maggio 1976) fino al numero 15 (dal titolo Il tempio dei Maya, agosto 1976).
Graficamente parlando, la novità principale è l'aggiunta del colore. Qui sotto ci sono entrambe le versioni, in cui si nota anche l'intervento sul titolo.




Il colore... eh... devo ammettere che questo tipo di colorazione piatta a me non piace. Anche perché se l'albo è in bianco e nero, è perché il disegno è stato pensato appositamente per essere tale, con i suoi neri che fanno da riempitivo e da chiaroscuro allo stesso tempo. Un disegno pensato per il colore è differente. Tuttavia ci sono un bel po' di tavole dove il senso di fastidio, che di solito provo davanti a queste operazioni, svanisce. Pensavo peggio, però il risultato complessivo mi soddisfa.




La storia è scritta da Guido Nolitta, alias Sergio Bonelli: è una di quelle storie tipiche dei primi 100 numeri che può durare anche per più albi, di solito con un lungo antefatto che racconta la quotidianità di Mister No a Manaus per poi arrivare al momento in cui viene ingaggiato come guida amazzonica, con l'avventura che ne consegue corredata anche da più eventi. Un modo anche per dare spessore ai personaggi di contorno che appaiono solo in quella storia. Guido Nolitta ha scritto tra le più belle storie di Mister No, Il tempio dei Maya è fra queste.




Ai disegni c'è Roberto Diso, onnipresente per questo personaggio: sue la maggior parte delle copertine così come le storie in più di trent'anni di pubblicazione. Un disegnatore di cui apprezzo la produzione precedente agli anni '80, dove il tratto è più sporco, "pieno", comunque adatto a tradurre visivamente l'estenuante umidità dell'area amazzonica. Successivamente il tratto si evolve e diventa molto stilizzato, si perdono molti particolari e molti personaggi si assomigliano.
Tra le colonne portanti che hanno disegnato Mister No, preferisco di gran lunga Franco Bignotti, ma questo è un altro discorso.

E poi la dimensione del libro. Un bel volumotto 22x31, bello pesantuccio, cartonato, molto simile ai volumoni di Tex editi da Mondadori. Qui in basso si può vedere la differenza con un albo regolare.
Nel complesso un'edizione niente male, che accontenta di sicuro il nostalgico.





Qui di seguito una serie di immagini riguardanti l'edizione da me acquistata.



















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