Quarto albo per Morgan Lost.
E devo dire che mi è piaciuto molto.
Merito anche del cattivo Wallendream, di cui si scopre il passato e parte dei suoi intricati ragionamenti. Notevole è tutto il rapporto che intercorre fra il killer Wallendream, appunto, e la criminologa Pandora Stillman, dove quest'ultima è l'unica delle persone prese di mira dall'assassino ad essere rimasta in vita. Il profilo del killer formulato dalla Stillman è confuso e non dà certezze: Wallendream potrebbe essere una persona ricca oppure povera in canna, uno membro dell'ordine medico oppure no. Wallendream è un essere amorfo (verrà detto più volte all'interno dell'albo), ogni volta cambia metodo di assassinio, a parte una rosa nera lasciata in bocca alle vittime, la sua firma. Un uomo incoerente, dalla doppia identità (ricorda lo Smeagol/Gollum de Il signore degli anelli), capace sia di gesti folli da criminale consumato sia di banalità da cattivo alle prime armi.
Un uomo cresciuto in una famiglia dove a farla da padrone è la violenza del capo famiglia. Il padre uccide la moglie per sbaglio e incolpa il proprio figlio dello sconsiderato gesto, facendo scattare nel giovane Wallendream un meccanismo di autodifesa che lo renderà l'assassino più temuto nel presente di Morgan Lost. Wallendream continua a uccidere come senso di rivalsa verso il padre, come una sorta di sfida che però non potrà mai essere accolta. E con Pandora Stillman, non riuscendo a ucciderla, sviluppa una sorta di ossessione che nasce dall'odio per poi evolversi in "amore", ossessivo appunto.
Morgan Lost, tuttavia, non riesce ancora a convincermi come personaggio. Anche in questo albo investiga a botta sicura, associa particolari di un altro caso ricollegando il tutto a Wallendream (lo spacciatore che aveva venduto la droga dello stupro a un uomo che profumava di rose e poi l'unico superstite a un incidente di dirigibile). Però poi si fa fregare come l'ultima delle reclute di polizia. Manca un po' di incisività, di bastardaggine. Ovviamente bisogna tener conto anche del fatto che la storia deve essere inscritta nelle canoniche 94-100 pagine, ciò non toglie però quella sensazione che magari, su almeno due albi, la storia avrebbe avuto un respiro più ampio. Ritorna l'espressione "bell'uomo" da parte della solita poliziotta amica di Morgan... non ci posso fare niente, non mi va proprio giù.
Dal lato disegni solo applausi, Val Romeo sforna delle tavole molto potenti (la sequenza iniziale è magnifica) e la colorazione di Arancia Studio è più che mai azzeccata.
Nel complesso, un albo decisamente gradevole, a mio modo di vedere anche di più rispetto agli scorsi tre volumetti. Non male.
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