01 marzo 2016

[Bonelli] Nathan Never, verso il numero 300

Nathan Never è un personaggio ideato da Bepi Vigna, Michele Medda e Antonio Serra per Sergio Bonelli Editore. Conquista le edicole italiane nel '91 con l'albo Agente Speciale Alfa, disegnato da un Claudio Castellini spettacolare.


C'è un po' di rimpianto da parte mia perché avrei voluto crescere con questo personaggio.

Certo, son cresciuto con altri fumetti (da Topolino a PKNA, dai manga ai bonellidi), ma dopo aver recuperato solo ora questo grande personaggio, penso che avrei potuto farlo mese dopo mese, anno dopo anno, per quasi venticinque anni, e mi sarebbe piaciuto.
Il genere principale di appartenenza di Nathan Never è la fantascienza. Una fantascienza che deve molto, ovviamente, alle tre leggi della robotica di Asimov, ma anche ai classici del cinema di genere come Blade Runner, Star Wars, Total Recall e Alien o anche classici della letteratura sci-fi come Starship Troopers, senza dimenticare serie televisive come Star Trek.
Bisogna tenere in conto che la serie è stata ideata sul finire degli anni '80 e pubblicata nel '91, quindi è estremamente interessante, più di vent'anni dopo, vedere come all'epoca ci si immaginava il futuro. Con un pizzico di ingenuità, ma non troppo, vediamo l'agente Alfa Nathan Never intento ad analizzare filmati della sicurezza su pellicola di celluloide, ad usare cabine telefoniche, digitare su computer simil-IBM più che ingombranti, ad evitare il lancio di un missile inserendo un floppy-disc nell'apposita fessura, a viaggiare nello spazio a bordo degli shuttle. Il fascino di rileggerlo dopo anni sta anche in questo, ma allo stesso tempo ci si accorge che è una scelta narrativa (e quindi grafica) ben pensata, nel senso che il lettore capisce subito con cosa sta armeggiando il protagonista o chi per lui; è sì un mondo futuro e futuribile, ma nel quale chiunque può facilmente riconoscere dei meccanismi quotidiani della propria epoca.
Cabina telefonica (1991)
Poi, pian piano, Nathan e colleghi incominciano a usare dapprima i cd-rom, poi le chiavette di memoria, le schede sd e via dicendo, spariscono i tubi catodici per far spazio prima agli schermi piatti e poi agli ologrammi, un classico della fantascienza.
Interessante è anche l'ambientazione, perché abbiamo più elementi che richiamano i classici: c'è la città brulicante e sterminata bagnata dalla pioggia (Blade Runner), con le sue zone ben curate e i suoi bassifondi; c'è la zona del deserto radioattivo (Dune, Mad Max); ci sono i fondali oceanici e poi ovviamente lo spazio, fra stazioni orbitanti e pianeti colonizzati come Marte (Total Recall).
Il tutto zeppo non solo di semplici essere umani, ma anche di mutati, mutanti, robot e umani evoluti (di solito esper).
Altro caratteristica del personaggio è il fatto stesso di essere un agente Alfa, ovvero una agenzia privata di polizia che è la migliore al mondo, ha i mezzi più all'avanguardia e parcelle altissime. Non ci troviamo a dover empatizzare con personaggi che partono dal basso e fanno a spallate con la concorrenza, no. Abbiamo di fronte un personaggio che è il migliore in quello che fa, dedito al lavoro e fedele al distintivo.

E questo in breve.
Tantissimi gli autori e disegnatori che si sono succeduti nei quasi trecento albi della serie regolare, senza dimenticare la sterminata produzione di testate spin-off, altrettanto valide, come Agenzia Alfa e Asteroide Argo, solo per citarne un paio.
Una particolarità della serie è, oltre a una continuity molto serrata, l'avvento di saghe dove all'interno della suddetta il mondo di Nathan cambia del tutto.
Pellicola di celluloide (1991)
La prima è la saga di Atlantide: a mio modo di vedere la più deboluccia fra tutte, ma ha il pregio di introdurre un personaggio fondamentale per il futuro della serie, ovvero il mutato Branko.
Poi a seguire ci sono saghe una migliore dell'altra, a partire dalla saga Alfa (in cui si scopre chi c'è dietro l'Agenzia Alfa), per poi arrivare alla tragica saga della guerra delle stazioni orbitanti contro la Terra (a cui è strettamente collegata la saga spazio-temporale), fino ad arrivare alla magnifica saga delle guerra dei mondi, che vede scontrarsi la Terra e Marte.
E c'è comunque tanta carne al fuoco tutt'ora, con una saga Omega ancora da terminare e una potenziale saga con le telepati.

Nathan Never è un personaggio che, a mio modo di vedere, ha perso un po' di appeal sul pubblico, i numeri di vendita non sono altissimi, a volte il personaggio ne esce quasi snaturato e gli eventi gli girano attorno senza che lui sia fondamentale (un po' come se fosse una comparsa), ma ha comunque avuto il vantaggio, sempre secondo me, di esser stato pubblicato al momento giusto, in quei primi anni '90 dove il collega Dylan Dog faceva furore ed era necessaria una testata che cavalcasse la sete di fantascienza. Così è stato.
A volte il lato fantascientifico si è un po' affievolito, dando molto spazio al poliziesco-thriller, generalmente universale e quindi adattabile a qualsiasi personaggio (per dire, anche Topolino nelle storie italiane è un detective ed è protagonista anche di storie molto serie).

Ma la serie ha avuto anche il pregio di far conoscere un personaggio speciale, come è appunto Nathan Never: un uomo tormentato dai propri errori e dal proprio passato, che cerca di redimersi attraverso il lavoro di agente privato. Un uomo che è stato marito e padre, ma che ha perso tutto innamorandosi di un'altra persona e facendo arrabbiare il criminale sbagliato. Un agente privato che entra in sintonia con le vittime o con chi gli propone il caso su cui investigare e che riesce ad essere il compagno perfetto per i colleghi in agenzia. Una persona con cui, molto spesso, è facile empatizzare.
Non solo, Nathan Never (fumetto) ha dato luce a una serie di comprimari (colleghi di Nathan e personaggi ricorrenti in genere) molto affascinanti, anch'essi alle prese con le proprie debolezze, ma dotati anche di grandi capacità. Iniziando dall'amica e collega Legs Weaver fino al genio informatico Sigmund Baginov, dal collega mutato Branko alla giovane Kay. Ogni personaggio, storia dopo storia, soprattutto nelle testate spin-off, acquista spessore, di solito narrandone il passato o spiegandone le motivazioni dietro certe scelte o certi comportamenti.

Nathan Never (fumetto) si avvicina al fatidico numero 300, un traguardo ragguardevole toccato da non molte serie mensili. E spero di poter continuare questo nuovo viaggio per altri 300 numeri.














Nessun commento:

Ti potrebbe interessare:

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...