25 giugno 2011

Recensione Manga #12: DONTEN PRISM SOLAR CAR

SCHEDA
Autore: Ootagaki Yasuo (storia); Yuusuke Murata (disegni)
Casa editrice giapponese: Shueisha
Pubblicato su: SQ. 19
Edito in Italia da: inedito
Volumi: 2 (completo)
Genere: Shounen
Sottogenere: drammatico, tranche de vie
 
Si sa, prima o poi, il petrolio si esaurirà del tutto e questo significherà niente più benzina e quindi niente più auto, niente più trasporti ecc... Tra le possibili soluzioni al problema vi è l'auto ad energia solare, l'auto del futuro per eccellenza, ma di un futuro che, a mio modo di vedere, tarda sempre ad arrivare.

Donten Prism Solar Car ha il suo asse portante nella costruzione di un'auto solare. Un'asse portante che sorregge, a sua volta, una struttura composta da un gruppo di studenti che porta avanti il proprio sogno.

La storia si apre con la presentazione al lettore di Kaneda Shouta, ragazzo taciturno, gran lavoratore, che a causa di un incidente automobilistico, a cui ha assistito in prima persona, ha perso il padre. La perdita del genitore comporta grossi sacrifici per Shouta e la madre, costretti a lavorare giorno e notte pur di portare a casa la pagnotta; ma comporta anche un grande shock personale per il protagonista, il quale incomincia a odiare il mondo delle auto e tende a chiudersi in se stesso, precludendosi l'amicizia dei suoi coetanei. Shouta lavora nello stabilimento metalmeccanico di suo zio e nei giorni liberi si dedica a qualche lavoretto part-time. Tanti sacrifici per riuscire a racimolare la somma giusta per entrare all'università, il suo più grande obiettivo e sogno.

L'incontro improvviso con gli studenti dell'Università di ingegneria Touyou segnerà la svolta per il nostro Shouta. Gli studenti chiedono a Shouta la sua esperienza di metalmeccanico per rimettere a nuovo un'auto solare, progetto universitario riportato in auge dalla carismatica e fascinosa Yazaki Junko. Il team, composto anche da Honda Eiji, Hata Teruo e Hitoshina Katsuhiko incomincia a portare nella rimessa-magazzino, dove abita Shouta, l'auto solare, ma già incominciano i primi screzi. Shouta è infastidito dalla presenza degli studenti, li accusa di giochicchiare inutilmente sminuendo il loro lavoro a confronto con i sacrifici quotidiani a cui è costretto.

Non vado oltre nella trama perché non serve.
L'importante è soffermarsi sulle relazioni che intercorrono nel gruppo di ragazzi. Sarà il tempo, il lavoro fianco a fianco, l'introspezione di Shouta e Yazaki (sacrificando i personaggi secondari e mere comparse) a catturare il lettore. Questi ultimi due, infatti, sono legati da un passato comune che riguarda la morte del padre di Shouta e le colpe del padre di Yazaki. Riusciranno a mettere da parti i rancori passati? Riusciranno a trovare un punto di contatto?
Il loro obiettivo comune diverrà quello di costruire con le proprie mani, con i propri sforzi, con il proprio sudore un'auto solare per gareggiare nella Suzuka Dream Cup, la corsa di auto solari più importante al mondo dove partecipano sia aziende affermate, come Panasonic e Sony, sia team universitari.

Per chi ha amato Ootagaki Yasuo in Moonlight Mile, apprezzerà senz'altro la sua sceneggiatura in Donten Prism Solar Car, arricchita dal disegno superbo di Yuusuke Murata. I due autori, per la stesura dell'opera, si sono avvalsi anche della collaborazione di studenti e professori universitari giapponesi direttamente legati alle auto solari. Una encomiabile coralità di sforzi che si raccoglie perfettamente fra le pagine di questi due volumi. Due volumi che, alla fin fine, sono più che giusti, anche perché sarebbe stato controproducente trascinare per le lunghe una storia del genere.
L'opera, di per sé, non è consigliabile a tutti quanti. La consiglio solamente a chi ha più dimestichezza con opere di certo spessore psicologico e abbia voglia di leggere una storia semplice e lineare, di vita vissuta.

P.S.: nel terzo capitolo, c'è un piccolo cameo di Hiruma, personaggio favoloso di Eyeshield 21, un piccolo omaggio del disegnatore Yuusuke Murata a tutti i fan della sua opera più famosa.

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