28 maggio 2015

[Bonelli] Lukas Reborn 2 - Le cacciatrici / Lukas Reborn 3 - In trappola




Numero 2
Numero 3


Dopo un numero 1 introduttivo, ma allo stesso tempo molto promettente, i numeri 2 e 3 hanno un sapore strano. Facendo anche un confronto con la prima stagione, a quanto pare è sparito il parallelismo fra i mostri e l'Uomo, dove a una figura ben precisa dell'essere sovrannaturale corrispondeva una parte maligna dell'umanità. Si assiste invece a una storia "normale", classica, c'è una persona da ritrovare (la nipote di zio Ming) e il nostro protagonista si prodiga nel compito. Il fatto è che si prodiga in maniera estremamente vecchia scuola e forse anche anacronistico: prendiamo il caso del numero 3, dove Lukas stampa, e ripeto "stampa", le pagine del profilo personale di un social network appartenenti alla persona ricercata in cerca di indizi.
Le stampa.
Le pagine.
Con i commenti.
Le stampa!

Okay, forse questa rappresentazione un po' retro del protagonista è più che voluta, ci viene dato un personaggio che forse non si raccapezza con queste nuove forme di comunicazione e preferisce stampare dei fogli piuttosto che leggere su schermo scrollando con il mouse. Sarà così? Per non parlare, sempre nel numero 3, di come riesca ad ottenere l'indirizzo di casa di un'amica della ricercata da un collega di lavoro di quest'ultima con un trucchetto vecchissimo e squallido, ovvero facendo finta di non ricordarsi l'indirizzo, appunto.

Ma partiamo dal numero 2, il più adrenalinico.
Vediamo Lukas, insieme al neo-vampiro zio Ming, assoldato per ritrovare la nipote di quest'ultimo, anch'essa una vampira, come accennato poc'anzi. Nella sua indagine, Lukas verrà a scontrarsi con due lupi mannari, questi ultimi in cerca dell'amante lupo mannaro della nipote di zio Ming. Lupi mannari che richiamano l'albo Lupi della prima stagione, dove anche lì erano presenti queste creature sovrannaturali che in forma umana assumevano l'aspetto di motociclisti in giubbino di pelle. Il secondo albo procede bene e Lukas conosce anche una ridestata, a quanto pare più esperta di lui a convivere con la propria condizione e che aiuterà il nostro nell'indagine.
Indagine che poi si rivelerà "dilettantesca", sempre a mio modo di vedere, nel terzo albo. Terzo albo che gira per poco le carte in tavola, con Lukas che viene prima raggirato da una vampira amica intima della ricercata e quindi catturato per essere consegnato a un vampiro nemico molto influente. Dall'altro lato, si assiste a una maggiore attenzione per quanto riguarda la squadra speciale Phoenix, una task-force governativa specializzata sul paranormale (ma di fatto ritenuta l'ultima ruota del carro da parte della polizia) che indaga sulla scia di morte lasciata dietro dalla nipote di zio Ming e dalla sua amante.

Per quanto riguarda i disegni... nulla da dire. Sebbene cambi il disegnatore di albo in albo, lo stile rimane per lo più uniformato, grossomodo, dando l'impressione che dietro in realtà ci sia una sola e unica persona alle matite. E a me piace.

La stagione due, stando anche a quanto dichiarato nelle interviste all'autore, è composto sempre da dodici albi, ma suddivisi in tre mini-saghe da quattro numeri ciascuna. Quindi il prossimo dovrebbe concludere l'arco narrativo iniziato di fatto col secondo albo della seconda stagione e aprire scenari nuovi e più intriganti per i prossimi a venire. Magari riuscendo anche a levare questo sapore un po' deludente del terzo albo.

21 maggio 2015

[Bonelli] Adam Wild 7 - Fuori dal paradiso / Adam Wild 8 - Il signore delle iene

Uscita: 03/04/2015
Soggetto: Gianfranco Manfredi
Sceneggiatura: Gianfranco Manfredi
Disegni: Zoran Tucic
Copertina: Darko Perovic



Adam si riunisce ad Amina che ha condotto una tribù di schiavi liberati nel cratere del NgoroNgoro, un vero paradiso naturale che alcuni studiosi ritengono persino essere l'ancestrale Giardino dell'Eden. Bizzarri reperti archeologici sembrano dimostrarlo. Di chi è lo scheletro femminile rinvenuto in una grotta? Ed è umano l'abnorme teschio sepolto all'imbocco del tunnel? Il tempo a disposizione per la ricerca scientifica è poco: anche in paradiso si agitano conflitti, si tessono inganni, si coltivano piani omicidi. E Adam non tarda a scoprire che sotto il Paradiso si nasconde l'Inferno.

Settimo albo per Adam Wild. La trama orizzontale stenta a decollare, lasciando spazio a un episodio decisamente insolito. Molto gradevole il lato archeologico, col teschio particolare che viene ritrovato e che fa presagire sì qualcosa di più grande della trama stessa, ma allo stesso tempo alimenta la sensazione che tale scoperta sia fine a sé stessa, ovvero che non verrà più ripresa in futuro.
Caratteristica peculiare di questo albo, al di là del contenuto, è la forma, cioè i disegni. In molti si sono lamentati del tratto non proprio preciso di Zoran Tucic, forse troppo confusionario e squadrato. Personalmente parlando, sì, forse è così, però bisogna ammettere che certe tavole fanno un grande effetto nonostante tutto. Il conte Molfetta non pervenuto, ancora una volta.
La serie procede con alti e... bassi? No, direi "meno alti". Tutto sommato, finora rimane una delle novità Bonelli vecchio stampo più interessanti.


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Uscita: 05/05/2015
Soggetto: Gianfranco Manfredi
Sceneggiatura: Gianfranco Manfredi
Disegni: Stevan Subic
Copertina: Darko Perovic



Makibu, l'amico di Adam, vuole vendicarsi di Osso, lo stregone che lo vendette come schiavo da ragazzino. Ma quell'uomo è diventato più potente di prima, accumulando avorio. Il recinto del suo villaggio, la sua stessa capanna sono in zanne d'avorio, e Osso non è disposto a cederlo a nessuno. Per lui, l'avorio è sacro. Ha radunato attorno a sé numerosi seguaci e si prepara a scatenare la guerra contro gli inglesi che glielo contendono.
 Ottavo albo per Adam Wild.
Si fa luce su un personaggio secondario della combriccola di Adam, Makibu, personaggio che già dallo scorso albo meditava vendetta verso il suo schiavista. Vendetta che avrà luogo in questo albo a opera di Adam Wild. Il conte Molfetta, per la prima volta, passa all'azione vera e propria e si ritaglia uno spazio considerevole nel numero di tavole. Da un coprotagonista è quello che ci si aspetta. Probabilmente, anche facendo il confronto con l'illustre precedente di Magico Vento, il conto Molfetta non ha ancora dimostrato lo stesso spessore e lo stesso valore di Poe, però con albi come questo si è sulla buona strada.
Disegni ottimi di Stevan Subic, molto precisi e d'impatto.
Anche in questo albo si dà poco spazio al filone principale delle trama, dando risalto al passato di un personaggio secondario. Tuttavia la qualità della narrazione rende il tutto piacevole e più che godibile.


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