25 aprile 2016

[Bonelli] Morgan Lost 7 - Vulcano 7

Uscita: 22/04/2016
Soggetto: Claudio Chiaverotti
Sceneggiatura: Claudio Chiaverotti
Disegni: Andrea Fattori
Copertina: Fabrizio De Tommaso
Colori: Arancia Studio



Durante il primo allunaggio della Storia, trasmesso in mondovisione, un astronauta uccide i suoi compagni davanti a quattro miliardi di spettatori impotenti!



E niente.
Per quanto mi riguarda, Morgan Lost non inverte la tendenza che ho avvertito finora, cioè manca ancora quell'elemento fondamentale che ti fa chiudere l'albo soddisfatto, magari maledicendo anche il mese di tempo in attesa del prossimo. La storia di questo albo è di per sé molto interessante: in diretta mondiale, durante l'allunaggio un astronauta ammazza i propri compagni di squadra. Qui nasce il problema. Morgan Lost viene assoldato dalla sorella dell'astronauta per indagare e il pretesto è piuttosto debole (indagare su possibili colpe del centro spaziale), ma si passa avanti. Tutta l'indagine che ne consegue si basa su coincidenze incredibili: già il fatto di incominciare interrogando le donne della vita dell'assassino è un po' forzato, perché poi è su di loro che vertono gli avvenimenti.
Salvo invece il lato sovrannaturale della storia, con questo mix fra magia voodoo e sogni ad occhi aperti che, quando non sono segnalati dal contorno rosso della vignetta, mi hanno spaesato, confondendo realtà e inconscio. Il caso, poi, si risolve da solo, con lo spirito dell'astronauta, vittima di un esperimento del centro spaziale, che trova pace dopo aver capito la verità sul proprio gesto. Quindi Morgan Lost non è protagonista del racconto, sembra una comparsa qualunque e gli eventi gli capitano addosso. Ricorda, da questo punto di vista, certi numeri di Dylan Dog, ma l'immersione non è di certo la stessa. Anzi, per me non c'è affatto. C'è anche un rimando alla trama orizzontale, ma abbastanza minimo e ininfluente al resto della storia. Dal punto di vista grafico nulla da aggiungere a ciò che la serie offre: ottimi disegni e colorazione dei particolari in rosso decisamente azzeccata e che va a valorizzare le vignette. Si continua a navigare a vista in attesa di una vera e propria scossa da parte di questa serie.


24 aprile 2016

[Bonelli] Adam Wild 18 - La corsa degli struzzi / Adam Wild 19 - La scelta sbagliata


                                        






Altra storia doppia per Adam Wild.
E, devo ammettere, sicuramente più riuscita della doppia precedente, albi 16 e 17.

Senza dilungarmi troppo, un piccolo elenco di quel che è presente negli albi 18-19:

- Adam e compagni giungono in Sud Africa accompagnati dal capitano Scratch.
- Gertrude Winter si rivela essere (si era già intuito negli albi precedenti) un agente segreto della Regina Vittoria e assegna due incarichi separati da svolgere ad Adam e ad Amina;
- Adam deve infiltrarsi in un circolo ristretto di facoltosi stranieri per ottenere informazioni dalle spie britanniche e fermare i finanziatori occulti dei boeri;
- Amina dovrà invece parlamentare con un capo tribù del posto che in passato ha combattuto i boeri e che sarebbe opportuno, per gli inglesi, avere come alleato;
- Addio, capitano Scratch;
- Corse a bordo di struzzi, il conte Narciso protagonista assoluto;
- Castelli in Sudafrica (sì, esistono);
- Excursus sull'esploratore Farini;
- Intrighi, sparatorie e i soliti e piacevoli metodi spicci di Adam;
- Salto nel lato mistico, déjà vu del finale di Indiana Jones e i predatori dell'arca perduta;
- Si va alla ricerca della città perduta.


E questo in brevissimo.
Forse anche a causa della poca soddisfazione data dagli albi 16-17, devo ammettere di essere rimasto piacevolmente colpito dalla doppia 18-19. Si nota soprattutto il lavoro di documentazione che c'è dietro, andando a ripescare elementi poco conosciuti dal pubblico generalista, me compreso.
E mi riferisco alla corsa degli struzzi, che è magistralmente tradotta in disegni dal sempre perfetto Massimo Cipriani, ma anche al castello che occupa le prime pagine dell'albo 19 (il modello di riferimento è lo Stratford Castle, effettivamente in Sud Africa).
Manfredi, in altra sede, ha affermato che anche il lato sovrannaturale, in questi albi rappresentato dai poteri della pietra verde, avrà un suo senso e una sua collocazione all'interno di tutta l'opera, che ricordo terminerà al numero 26, quindi fra sette mesi.


Stratford Castle

18 aprile 2016

[Bonelli] Morgan Lost 6 - I coniugi Rabbit

Uscita: 22/03/2016
Soggetto: Claudio Chiaverotti
Sceneggiatura: Claudio Chiaverotti
Disegni: Cristiano Spadavecchia
Copertina: Fabrizio De Tommaso
Colori: Arancia Studio



Le strade di New Heliopolis si popolano di nuove, letali creature della notte: dalle inquietanti pagine di un fumetto cult prendono vita i coniugi Rabbit, due romantici e perversi assassini! Kisssssss!

Sesto albo per Morgan Lost.
Numero che, a voler essere ottimisti, a mio modo di vedere rappresenta il bicchiere mezzo pieno.
Una misteriosa coppia di killer con maschera da coniglio, i coniugi Rabbit, inizia ad uccidere a destra e a manca. E forse in questo numero inizia a piacermi come si comporta Morgan (personaggio), dapprima indagando su un fumetto cult dal quale i coniugi Rabbit hanno preso ispirazione, per poi addentrarsi nel circolino dei fan più accaniti fino all'autore di quel fumetto, riuscendo a comporre il puzzle degli indizi solo grazie all'imbeccata dei due killer (quindi una variabile esterna). Tante le citazioni, dirette e indirette, al mondo del fumetto e al modo di viverlo degli estimatori (il fumetto nel fumetto, Dylan Dog, Snoopy, Braccio di ferro, le fumetterie, cosplay, vendita a prezzi folli, possibili seguiti osteggiati a prescindere). E poi c'è l'autore, una sorta di ritratto di Chiaverotti stesso, insonne, quasi nevrotico, col pesante fardello di non saper ripetere il successo della sua opera più famosa ideandone un seguito.
Nota quasi negativa (più che altro monotona) è sempre lei, la profiler Pandora Stillman che, d'accordo che ha un talento naturale per il proprio lavoro, ma mi risulta comunque forzata: capisce all'istante l'identità dei coniugi Rabbit e dà loro anche filo da torcere nel finale.
Il finale, già, a metà tra ironia e sogno, mette il punto interrogativo alla parola "fine".

Son passati sei numeri e fatico ancora ad avere un parere complessivo dell'opera. Probabilmente al dodicesimo numero tirerò le somme del primo anno di pubblicazione.





Ti potrebbe interessare:

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...