23 agosto 2017

[Bonelli] Mercurio Loi 4 - Il cuoco mascherato

Soggetto: Alessandro Bilotta
Sceneggiatura: Alessandro Bilotta
Disegni: Sergio Gerasi
Colori: Andrea Meloni
Copertina: Manuele Fior

Un cuoco mascherato lancia a Mercurio Loi una bizzarra sfida "olfattiva", che porterà il professore a inseguire una misteriosa donna dai lunghi capelli biondi sullo sfondo pittoresco della Roma papalina del XIX secolo...




Quarto albo per Mercurio Loi.
Questa serie continua a sorprendermi.
Andando un po' a rimarcare la mancanza di un cattivo vero e proprio dell'albo precedente, ammiriamo Mercurio Loi intento in una sorta di sfida sull'onda dei ricordi e degli odori della cucina tradizionale romana, una sfida prima di tutto con se stesso.
Alla finta indagine di Mercurio si intreccia la volontà dell'assistente Ottone di cercare una sorta di espiazione per il delitto commesso ai danni di un rispettabile cittadino, tale Ferdinando Marziale scambiato per errore per Mastro Titta, il boia che era obiettivo dei carbonai per essere assassinato. Dapprima cerca di capire se per caso tale Marziale non sia stato in vita un poco di buono, magari meritandosi la morte anticipatamente, ma così non è. Anzi, finirà per innamorarsi di colei che scoprirà essere figlia del Marziale.

Mercurio intanto cerca di risolvere la sfida di un cuoco misterioso che sembra conoscerlo molto bene, ripercorrendo ricordi legati indissolubilmente a determinati ingredienti.
Sul lato del disegno solo applausi. Come da alcune immagini allegate, l'idea che a un determinato ingrediente o sapore corrisponda un concetto o un ricordo è reso in maniera semplice quanto geniale. Anche il voler rappresentare il concetto come una sorta di litografia ottocentesca, quindi in linea con ciò che l'ambientazione della Roma papalina richiede per l'epoca, è un valore aggiunto. Valore aggiunto da attribuire anche alla colorazione che meglio degli albi precedenti valorizza l'ambiente circostante, regalando anche degli scorci più vissuti e più "popolani" di una Roma più periferica.

Il tratto di Gerasi, un po' più sporco se confrontato con i suoi predecessori, si sposa alla perfezione con l'opera.
Mercurio Loi (serie) ingrana bene, a mio modo di vedere, soprattutto ora che si cerca di costruire un mondo credibile attorno a un personaggio che rimarca visibilmente la figura di Sherlock Holmes, o di un dottor House leggermente meno caustico. Manca un po' di approfondimento sui personaggi secondari e ricorrenti, ma sono sicuro avranno il loro spazio molto presto.






[Bonelli] Morgan Lost 23 - La zona d'ombra

Soggetto: Claudio Chiaverotti
Sceneggiatura: Claudio Chiaverotti
Disegni: Ennio Bufi
Colori: Arancia Studio
Copertina: Fabrizio de Tommaso

La zona d'ombra è il limite oltre il quale non si può più tornare indietro... e si viene risucchiati in un buco nero d'angoscia e di paura senza fine! Dagli oscuri anfratti di New Heliopolis, un conturbante racconto in bianco, nero e rosso del malinconico cacciatore di serial killer: Morgan Lost!







Ci si avvicina al termine del secondo anno di pubblicazioni di Morgan Lost.
Ventitreesimo albo per il Nostro.
Un po' rispecchiando il lettore della testata, Morgan (personaggio) non ha voglia di parlare con i propri colleghi né di passare dal solito cinema gestito dall'amico a godersi film sconosciuti. Neppure i fantasmi dei killer che di solito emergono dal mare disturbano il suo peregrinare da insonne. Vuole qualcosa di diverso.

E forse questo albo lo dà, quel qualcosa di diverso.

Due killer, con le fattezze modellate sul duo comico Stanlio e Ollio (Laurel e Hardy), incomincia a seminare morti in maniera casuale, ma con quella vena di goffaggine, di commedia slapstick che tanta fortuna ha portato al mitico duo di comici (la trovata del lavandino ne è simbolo). Purtroppo sarà la solita profiler Pandora Stillman a ritrarre in pochi frasi il profilo dei due killer minuziosamente, evidenziando la loro impotenza sessuale e le mosse successive. Come di consueto, la vicenda principale si intreccia con una secondaria, che verso il finale si scoprirà essere fondamentale, andando a collegare due personaggi chiave dell'albo. Morgan sarà imbeccato in maniera un po'... facilona... da se stesso, riprendendo e citando la contorta teoria del wormhole alla base di film quali Donnie Darko e La casa sul lago del tempo.

L'albo scorre bene, il duo di killer di questo mese convince, aiutati anche da una serie di eventi che per una volta sono concatenati fra loro e non semplici e soliti espedienti narrativi per arrivare alle 94 pagine canoniche.

Il prossimo albo sarà il ventiquattresimo e chiuderà l'era di Morgan Lost a 94 pagine. Dal numero successivo si ripartirà dal numero 0, inaugurando quindi una nuova stagione di avventure per Morgan, stesso prezzo, 64 pagine.



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