25 ottobre 2015

[Bonelli] Lukas Reborn 8 - Doppio gioco

Uscita: 23/10/2015
Soggetto: Michele Medda
Sceneggiatura: Michele Medda
Disegni: Werner Maresta
Copertina: Michele Benevento e Lorenzo De Felici



Bianca, ignara della presenza di Lukas in città, lavora per Moran, avversario di Smiley nelle elezioni. E Smiley è pronto a qualunque cosa per eliminare Moran. La competizione tra i due diventa una mortale partita a scacchi, e Bianca vi si trova inaspettatamente coinvolta. Solo Lukas può salvarla...



Ottavo albo decisamente interessante per vari fattori. Innanzitutto nello stesso albo convivono tre storie diverse, di cui solo due alla fine si intersecheranno, mentre la terza fa presagire qualcosa di grosso che avverrà negli ultimi quattro albi della serie. Ma iniziamo dalla prima storia che riguarda i giochi di potere fra Smiley (un vampiro che agisce contro i vertici della propria specie e che è intento nella scalata politica nella società umana) e i piani alti dei ridestati (Alban e soci vari), facendo ruotare il tutto attorno a uno scandalo da insabbiare, per Smiley, o da far venire alla luce, per i ridestati. Ritorna un personaggio "secondario" della prima serie, ovvero Bianca Roberti, con vent'anni in più, invecchiata il giusto, pedone inconsapevole di questa guerra politica e non solo fra vampiri e ridestati. La seconda storia vede protagonista Lukas, banale ovvietà, che agisce ancora una volta da variabile impazzita nell'equazione. Inizia con l'aiutare l'amico Ednar, incontrato nell'albo numero 5 (Il traditore), alle prese con degli scagnozzi di un criminale della zona. Dopo passeggia per la città, piena di esseri umani apatici, spenti, arrendevoli e forse, mia interpretazione, i veri mostri son quelli dentro di noi, che si abbandonano alla disperazione, quelli che dopo essere caduti non si rialzano. O almeno io l'ho intesa in questo modo. E poi il suo cammino si intreccia nuovamente con quello di Bianca Roberti, salvandola dall'aggressione di due vampiri mandati per recuperare dei file compromettenti per le elezioni di Smiley e per uccidere eventuali testimoni. Grazie all'intervento di Lukas, lo scandalo vien fuori, ma non con gli esiti sperati dai ridestati. Anzi. Si rivela una sorta di boomerang e la gente, forse andando a parafrasare un po' il Berlusconismo sfrenato o comunque il fanatismo del partito di appartenenza, difende l'operato di Smiley, ora dato in vantaggio nei sondaggi.
E poi c'è la terza storia, che non si collega affatto alle altre due. Torna la sezione sul paranormale alle prese con il troll Seymour già visto nell'albo Troll della prima stagione. Si fa riferimento, sempre della prima stagione, al zanzarone del secondo albo e al mostro deforme del terzo. Senza dimenticare che i troll si stanno preparando ad invadere il mondo umano. Ed è l'avvenimento che potrebbe ribaltare tutto negli ultimi quattro albi, una sorta di Royal Rumble fra tutti o quasi i mostri visti finora, una sorta di resa dei conti finale dove Lukas sarà fondamentale. 
Inutile dilungarsi sui disegni, sempre ottimi. Finirei col ripetermi.



22 ottobre 2015

[Bonelli] Morgan Lost 1 - L'uomo dell'ultima notte

Uscita: 20/10/2015
Soggetto: Claudio Chiaverotti
Sceneggiatura: Claudio Chiaverotti
Disegni: Michele Rubini
Copertina: Fabrizio De Tommaso
Colori: Arancia Studio

Due parole sul primo numero di Morgan Lost, uscito pochi giorni fa per Sergio Bonelli Editore.

Alcune cose mi sono piaciute, altre meno.
Ottima l'ambientazione (una Gotham 2.0, ma le cui ragioni architettoniche sono sbolognate in una frase), interessante Morgan in quanto personaggio dannato e pieno di rimorsi e ossessioni (e qui si riallaccia al miglior Nathan Never), mi piace anche lo show-biz dietro i serial killer.
Storco il naso per qualche spiegone di troppo fra i nemici e Morgan stesso, togliendo ogni sottinteso, ogni silenzio rivelatore, come se il lettore non capisse e per "bell'uomo", espressione che a pelle, ripetuta più volte, mi dà fastidio (anche PK apostrofava Xadhoom con Occhi Belli, ma non dava fastidio). Oddio, parlano in maniera forse anche troppo marcata per essere una versione alternativa degli anni '50, però boh. Per dire, anche Saturno contro la Terra, uscito negli anni '30-'40, ha dei balloon più scorrevoli. Conosco poco, l'essenziale, dello stile di Chiaverotti, a volte mi ha convinto e altre meno. Ma qui siamo di fronte a un qualcosa di nuovo e io, da semplice lettore qualunque, voglio comunque dargli fiducia.
Sono sorpreso per la colorazione. Le pagine in digitale rendono poco, ma stampate sono tutta un'altra cosa. Seppur ci sia dietro una colorazione digitale che su schermo mi dà i nervi, su carta stampata non mi fa lo stesso effetto e quasi lo apprezzo.
Citazioni da ogni dove, sia grafiche che narrative, alcune anacronistiche seppur parliamo sempre di anni '50 alternativi (vedi la maschera del coniglio di Donnie Darko e il comic sans fra i titoli di coda al cinema, però ci sono i telefonini e vabbè, si chiama ucronia).

Detto questo, per me l'albo è promosso, ma con riserva. Anche perché questa prima storia si concluderà nel secondo volumetto e quindi il giudizio vero e proprio è rimandato di un mese. O di tanti altri mesi. Come serie mi incuriosisce, il personaggio anche e credo che sostituirà ufficialmente, tra le mie letture, la seconda stagione di Lukas che terminerà a breve.




05 ottobre 2015

[Bonelli] Avventura magazine n°2 dedicato a Mister No

Testi: Guido Nolitta, Michele Masiero, Luigi Mignacco, Maurizio Colombo

Disegni: Roberto Diso, Giovanni Bruzzo, Orestes Suarez, Fabio Valdambrini, Franco Bignotti, Domenico e Stefano Di Vitto, Aldo Di Gennaro

Copertina: Roberto Diso

Un albo tutto speciale di 288 pagine a colori per festeggiare i quarant'anni di Mister No, il pilota vagabondo creato – nel 1975 – da Guido Nolitta, alias Sergio Bonelli. Le mille drammatiche vicende che hanno portato Jerry Drake dalla giungla d'asfalto di New York all'Inferno verde dell'Amazzonia, raccontate come in un grande romanzo d'Avventura!
Sergio Bonelli editore ha inaugurato una nuova collana, sulla scia degli almanacchi, dedicati all'avventura, Avventura Magazine appunto. Se il primo numero ha riguardato l'arte del grande Attilio Micheluzzi (già disegnatore di molti "Un uomo, un'avventura"), il secondo tocca invece a un personaggio di fantasia rimasto nel cuore degli appassionati, ovvero Mister No. Un albo che festeggia anche i quarant'anni dalla sua pubblicazione, dato che Mister No esordisce infatti nelle edicole italiane nel '75.

Ed è un albo abbastanza particolare.
Non solo per il numero di pagine, ben 288 e interamente a colori, ma per come è strutturato. Non è un fumetto classico, anzi. Abbiamo di fronte praticamente un romanzo inframezzato da alcune pagine di fumetto tratte da albi regolari e speciali della passata pubblicazione di Mister No. Una sorta di antologia non degli episodi migliori (non che quelli presenti non lo siano, anzi), ma di quelli più significativi nella crescita personale del nostro Jerry Drake che, raccontando la propria vita al suo amico scrittore ed ex-commilitone Phil Mulligan, parte dalla propria infanzia-adolescenza nella New York anni '30-'40 per poi arrivare al suo impiego nella II guerra mondiale, fino ad arrivare all'arrivo in Brasile. Gli avvenimenti sono veramente tanti e impreziositi da queste pagine di libro vero e proprio che contengono le parole di Mister No a riguardo. Ed è affascinante rivivere, anche se in maniera diversa, determinate avventure che sono state fondamentali per la formazione del personaggio: dagli scontri col padre alle disavventure in guerra, dal suo girovagare fra Europa e Stati Uniti nel dopo guerra fino al suo approdo nella terra carioca, dal suo istruttore Bat Barlington fino al compagno di mille avventure Esse-Esse.
Un misto fra libro e fumetto che saprà sicuramente rallegrare gli estimatori di Mister No, orfani da qualche anno delle sue avventure. Ci sono notizie di un suo probabile ritorno in edicola, magari per un ciclo breve di storie, ma le tempistiche sono quelle che sono per forza di cose e non resta che aspettare pazientemente.
Non c'è molto altro da dire, anche perché è un albo che va letto per assaporarne tutte le chicche presenti. Sicuramente va consigliato a chi ha amato il personaggio, come il sottoscritto, non sono sicuro che possa piacere a chi non si è mai approcciato al fumetto in questione.
Prime pagine dedicate ovviamente alla memoria di Sergio Bonelli, creatore e sceneggiatore di Mister No. Pagine che vanno a evidenziare la storia dell'editore, di Sergio, della sua altra creatura Zagor, i viaggi avventurosi in giro per il mondo, tutti gli spunti che sono serviti a forgiare la figura di Jerry Drake e il modo di presentarlo al lettore, in quella maniera moderna e accattivante che poi farà la fortuna di altri personaggi Bonelli a lui prossimi quali Martyn Mystére, Dylan Dog, Nick Raider e Nathan Never.

04 ottobre 2015

[Bonelli] Adam Wild 13 - Nella giungla metropolitana

Uscita: 03/10/2015
Soggetto: Gianfranco Manfredi
Sceneggiatura: Gianfranco Manfredi
Disegni: Darko Perovic
Copertina: Darko Perovic


C'è del marcio nella Royal Geographical Society di Londra. Qualcuno lavora nell'ombra per screditare Adam. Lady Gertrude Winter preferisce farlo apertamente e in pubblico. Amina rischia di finire coinvolta in uno scandalo. I Manning, una famiglia di psicopatici, tessono complotti e intrighi. La capitale dell'Impero sembra davvero una giungla oscura e impenetrabile, dove tutti combattono contro tutti.


Oh, ma che bell'albo. Si cambia scenario geografico, quindi si passa dalla afosa savana africana al grigiore umido di Londra. Ma sono i personaggi che danno il meglio di loro stessi: Adam fa un intervento polemico nella sede della Royal Geographical Society, attirandosi qualche antipatia di membri influenti, tra cui Gertrude Winter e la famiglia Manning. Ma Adam se ne infischia del blasone e dell'etichetta e dà una bella lezione a Manning padre, ma di quelle che non si scordano facilmente, senza tralasciare Manning figlio. Allo stesso tempo, si trova costretto a fare luce sui diari di esplorazione di Farini (alias di William Leonard Hunt, personaggio storico realmente esistito) su di una antica città africana sconosciuta nel deserto del Kalahari, e per questo chiederà aiuto al conte Molfetta.
Il conte Narciso Molfetta continua ad aprirsi pian piano al lettore e in questo albo confida ad Amina un suo grande segreto, ovvero che è casto. Anche se leggermente in disparte, rivela delle incongruenze nei resoconti di Farini. Amina, invece, consolida il proprio carattere deciso, rischiando lo scandalo pubblico durante la visita allo zoo umano, una triste pratica dei secoli scorsi. Lo scatto fotografico che la ritrae denudata in tale zoo potrebbe essere usato per gettare fango su Adam Wild e fa gola ad alcuni suoi detrattori. Interessante vedere come sia Adam, ma soprattutto Amina, siano quasi a disagio nel vecchio continente, tra intrighi, cerimoniali e ostentazione di prestigio. Anzi, Amina, dato che è una principessa, vorrebbe incontrare la regina Vittoria, ricevendo risposte imbarazzate da alcuni pezzi grossi inglesi.
E poi c'è Gertrude Winter che cerca una sorta di tregua con Adam per conseguire un obiettivo comune, ovvero colpire Ambrose Manning, questa ricca famiglia londinese che vorrebbe finanziare la nuova spedizione di Adam. La famiglia Manning è abbastanza contorta e ne fanno parte un padre e due figli. Il padre, molto anziano, riceve in pubblico un grosso smacco da parte di Adam e viene anche aggredito dal figlio, un inglesotto da salotto che cerca di prenderne il posto anche con la violenza. Infine c'è la figlia, una donna un po' particolare, molto affascinante, non maritata (le potrebbe interessare Adam) e priva di empatia verso il prossimo. Detto questo, un albo che ha solide fondamenta sia negli avvenimenti sia nei dialoghi brillanti, con molte frasi a effetto e che delineano il carattere di ogni personaggio.
Sul lato disegni nulla da dire, Perovic è un ottimo disegnatore che forse non rende tantissimo sulle copertine (quella di questo numero è un po' debole anche a causa della colorazione), ma sulle tavole della serie regolare è una garanzia. Ritrae una Londra di fine '800 con cielo plumbeo e pioggia incessante, salotti inglesi sfarzosi e via dicendo che fanno da contrasto al mondo africano visto finora.
In breve, Adam Wild (fumetto) si sta rivelando albo dopo albo una sicurezza: una lettura piacevole e affascinante.




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