31 ottobre 2016

[Bonelli] Morgan Lost 13 - Il segreto di Juliet

uscita 20/10/2016
Soggetto: Claudio Chiaverotti
Sceneggiatura: Claudio Chiaverotti
Disegni: Luca Raimondo
Copertina: Fabrizio De Tommaso
Colori: Arancia Studio

In un vortice di dubbi e di sangue, Morgan Lost si trova di fronte a sempre più misteri: chi è l'uomo che fa paura?… da dove vengono gli squali d'acciaio?… e i gemelli assassini?
Tredicesimo albo per Morgan Lost.
Morgan incontra una ragazza e per caso scopre che è coinvolta in un giro di vendita d'organi illegale da parte di un istituto che recluta donatori col lavaggio del cervello.
Inizio immediatamente con i punti positivi, a partire da Morgan Lost che, nonostante molti sforzi, fallisce e non salva la povera Juliet dalle grinfie dei venditori clandestini di organi, in questo modo il "cattivo" della storia vince e beffa tutti. Il controfinale, poi, chiude tutte le porte ad ogni speranza, dato che tale evento sembra destinato a ripetersi, cioè si vede un altro istituto con finalità prettamente identiche a quello sgominato inutilmente da Morgan. Passa in secondo piano la profiler Pandora Stillman, non determinante per la risoluzione del caso. Morgan Lost, finalmente, smette i panni dell'eroe infallibile e cade, si ritrova inerme davanti a una situazione più grande di lui.

Tra i punti negativi, invece, c'è un po' tutta la storia, ma più che altro certi elementi:
- gli squali rossi volanti, sbandierati sul retro di copertina del numero scorso, si vedono per un paio di pagine che definirei ininfluenti nell'economia dell'albo;
- i gemelli assassini parlano in maniera fumosa, piena di non detti e con riferimenti dati per scontato;
- certi elementi ricorrenti, tipo l'amico di Morgan che gestisce il cinema e l'ennesima parata di avversari che fuoriescono dal mare, questi ultimi in una scena che non porta nulla all'economia della storia,
- gli eventi sono concatenati in maniera del tutto casuale e fortuita, per non dire forzata.
- la copertina è poco coerente col contenuto dell'albo.

Parere positivo per i disegni di Luca Raimondo.
Almeno da questo punto di vista, Morgan Lost non delude mai.


28 ottobre 2016

Son of Zorn s01e05 - A taste of Zephyria - sub ITA

Altro giro, altra corsa.
Puntata molto gradevole, ma come sempre piena zeppa di giochi di parole e americanismi.
Gli impegni sono quelli che sono e la traduzione arriva soltanto oggi.

Sottotitoli per la versione FLEET, buona ricerca.




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23 ottobre 2016

Itañol, quando italiano e spagnolo fanno a spallate...

A fine maggio ho lasciato un intervento su questo blog in cui asserivo di andare in ferie.
Più o meno.
Sono stato tre mesi in Spagna per lavoro, ma più che altro per migliorare la lingua, dato che la studio.
Non dico precisamente in quale città, ma sono stato nella regione dell'Andalusia, sudovest della penisola iberica, regione in cui si parla uno spagnolo un po'... come dire... un po' ostico, almeno agli inizi. Per dare una idea, anche se molto sommaria, lo spagnolo andaluso è come se fosse l'italiano calabrese o toscano, più che altro perché anche nell'andaluso si è soliti mangiarsi vocali, consonanti e suoni vari durante la pronuncia. Per non parlare dell'uso strettamente regionale di alcuni termini, verbi e strutture grammaticali.
Ma, tolto questo, il fatto è che dopo tre mesi di permanenza in Spagna, una volta ritornato in Italia, mi sono accorto di quanto fosse peggiorato il mio italiano parlato (per l'italiano scritto, invece, mi sembra vada tutto liscio).
Non è inusuale che, parlando tranquillamente con amici e conoscenti, mi sfugga qualche parolina in spagnolo o qualche parolina in finto italiano. Qui entra in campo l'Itañol, cioè questa commistione fra spagnolo e italiano piena di errori. Oltretutto, nonostante il fenomeno di mutua intelligibilità, italiano e spagnolo non sono lingue poi così simili fra loro come spesso si crede.

1) Salir
Chi studia spagnolo lo sa, "salir" è uno dei tanti falsos amigos (false friends in inglese, falsi amici in italiano), cioè quelle parole straniere che assomigliano molto a un'altra nella propria lingua d'origine, ma con un significato differente.
Nello specifico, salir = uscire. Perché poi salire = subir (e quindi altra confusione).
Se voglio dire che mi piace uscire di sera, direi che me gusta salir por la tarde.
E mi è capitato di parlare con gli amici e dire "ma oggi chi sale?", volendo chiaramente intendere "ma oggi chi esce?".

2) Tener
Chi è del Sud, vabbè, forse ci è abituato.
Il verbo tenere si usa molte volte al posto di avere, suonando il più delle volte come una espressione dialettale, rozza, da persona poco acculturata. Sicuramente è un rimasuglio di quattro secoli di dominazione ispanica, però così è e così rimane.
Mi è capitato di dire "tengo da fare" al posto di "ho da fare". Lo stesso capita col verbo "stare".

3) Ya está
Espressione onnipresente nello spagnolo parlato, vuol dire grossomodo "okay", "va bene così", "ecco fatto", ma ha tante sfumature in base al contesto che le due precedenti proposte di traduzione non soddisfano a pieno.
E niente, continuo a usarlo a fine frase... troppe volte.

4) Vale
Come prima, è una espressione che significa "okay", "", "va bene", sempre in base al contesto. In Spagna si una sempre. Me lo porto ancora dietro.

5) Diferente
Invece di dire "diverso" dico "differente", che è praticamente simile allo spagnolo "diferente", con una F. Per carità, "differente" si usa in italiano, nulla di male, ma "diverso" ha una frequenza d'uso più alta e alcuni miei compagni di studi si sono accorti di questa mia peculiarità nell'usare "differente" praticamente sempre.

6) Tampoco
Tampoco vuol dire neanche/nemmeno.
Non riesco più a usare neanche quando parlo, è più forte di me.
Amico: - Puoi scambiarmi dieci euro?
Io: - No, non ho abbastanza spiccioli.
Amico: - Nemmeno cinque euro?
Io: Tampoco.


Ci sono tante altre espressioni miste spagnolo/italiano che faticheranno a scomparire dal mio parlato, ma mi limito a quelle sopra riportate.
Vivere all'estero, o comunque in un ambiente dove non si parla la propria lingua d'origine (vale anche per l'Italia stessa con tutte le sue varianti regionali), cambia di molto il proprio modo di comunicare a voce. Un bene? Un male? Né uno e né l'altro, è semplicemente un qualcosa di naturale, istintivo, quasi una forma di adattamento per sopravvivere in terra straniera. Perché poi sorridiamo quando sentiamo certi italo-americani con i loro accenti farlocchi e le espressioni finto-italiane inventate al momento (Buddy Valastro docet), ma è normale, è così, è una naturale, quanto simpatica, evoluzione della lingua.



21 ottobre 2016

Son of Zorn s01e04 - The weekend warrior - sub ITA

Come temevo.
Il poco tempo che riesco a ritagliarmi fra mille impegni mi impedisce di avere una velocità di rilascio più celere.

Detto questo, dato che non ho ancora visto in giro sub ita da altre fonti, continuo finché posso.
In questa puntata, come non mai, ho dovuto ricorrere alla compensazione (tecnica traduttiva) per mantenere l'immediatezza di certe battute, nel senso che tradotte alla lettera non avrebbero avuto senso in italiano, dato che manca il corrispettivo sul piano culturale. Chi studia traduzione, ma anche chi non lo fa, se ne accorgerà.

Sottotitoli per la versione LOL, occhio.





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12 ottobre 2016

[Bonelli] Adam Wild 25 - La fossa dei diamanti

Uscita: 05/10/2016
Soggetto: Gianfranco Manfredi
Sceneggiatura: Gianfranco Manfredi
Disegni: Gabriele Parma
Copertina: Darko Perovic



Il redivivo Frankie Frost ha trovato un nuovo impiego presso la più grande miniera di diamanti del Sud Africa, in qualità di cacciatore di schiavi fuggiaschi; al suo fianco cammina il fedele Fang, un infernale mastino nero. Adam sta nel frattempo progettando un attacco alla miniera con gli Zulu che avevano partecipato come riservisti alla guerra tra boeri e inglesi e che ora lo hanno seguito nella sua missione di liberazione degli schiavi. Sarà scontro finale tra Adam Wild e Frankie Frost?





Ecco, forse ora si ritorna a un livello di storie che più mi piace.



"La fossa dei diamanti" si rivela essere un albo frenetico, che scorre veloce, violento e testimonianza di un passato che non è mai andato in soffitta.
Il Sudafrica è famoso per l'industria diamantifera, industria che, come ricorda l'intervento dell'autore a introduzione dell'albo, nasce sul finire del 1800 quasi per caso. Come mosche sul miele, le compagnie di estrazione si precipitano in questa regione e rivoltano la terra in cerca delle preziosissime pietre.
Nel caso della storia in oggetto, abbiamo un giacimento enorme che non produce abbastanza ricavi per la compagnia madre, servirebbe il ritrovamento di un diamante di una certa caratura per attirare nuovi investitori. E così succede.
Aggiungiamo il fatto che come sorvegliante/uomo-che-si-sporca-le-mani ritroviamo piacevolmente il redivivo Frankie Frost, il sanguinario americano procacciatore di esemplari per gli zoo umani nei primi albi. Un gradito ritorno accompagnato da un cane altrettanto sanguinario che, nello scorso albo (dove comunque compaiono entrambi), ammazza addirittura un ghepardo. Frankie, sempre più impassibile, ammazza a sangue freddo gli schiavi fuggiti dalla miniera, non risparmiandosi nemmeno vedendo che questi ultimi sono poco più che dei ragazzini, per non parlare del bianco uomo di chiesa che dà asilo ai due fuggiaschi.
A guastare il tutto arriverà ovviamente il nostro Adam che, approfittando involontariamente e indirettamente di una rivolta interna degli schiavi in miniera, fa esplodere in aria tutto quanto e fa perdere le tracce del diamantone che avrebbe riattirato gli investitori europei e che nel frattempo era caduto nelle mani di Frankie Frost. C'è l'ennesimo scontro fra i due che si conclude grossomodo come il precedente e, leggendo il retro copertina con la pubblicità del prossimo e ultimo numero, Frankie sarà ancora un pericolo da cui guardarsi.
Nel frattempo, la miniera sarà costretta a chiudere sia perché gli investitori non riceveranno nessuna garanzia sullo stato di salute del giacimento sia perché tutti gli schiavi sono stati liberati da Adam e dai suoi seguaci Zulu, come prevedeva appunto il piano di Adam e soci.

Non ci sono i comprimari che abbiamo imparato a conoscere finora, non c'è il conte e nemmeno Amina. Il protagonista indiscusso è un solitario Adam che si dimostra ancora una volta svelto di mano e di pensiero, senza scrupoli o eccessivi buonismi. Il tutto in una cornice storica che ci presenta momenti forti, ora come ora definibili "splatter", certamente violenti (in una tavola il cane di Frankie sbrana uno dei ragazzini). Ai disegni un Gabriele Parma che sinceramente non conosco o non ricordo di aver visto all'opera altrove (QUI si trova una sua piccola biografia). Tavole incredibili, bel tratto, soprattutto nelle scene più forti, notevole la sua messa su carta di una tipica miniera sudafricana del tempo.

E niente, il prossimo mese Adam Wild (fumetto) volge al termine.
Ovviamente si spera in un finale soddisfacente e che non lasci rimpianti a chi, come me, un po' dispiaciuto della fine della pubblicazione ci è rimasto.

05 ottobre 2016

Son of Zorn s01e03 - The war of the workplace - sub ITA

E niente, finché dura continuo.
Nel senso, finché ho voglia e tempo.
Sottotitoli per la versione FLEET, occhio.



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02 ottobre 2016

Morgan Lost, un anno dopo




Morgan Lost, che dire a riguardo?
Claudio Chiaverotti, autore del precedente Brendon e di molte storie di Dylan Dog, ritorna con un una nuova serie per la Sergio Bonelli Editore.
Morgan Lost è un personaggio che forse, per chi ha già letto altre testate Bonelli e non solo, sa di già visto: un musone afflitto dai sensi di colpa che trova la valvola di sfogo personale nel proprio lavoro, cioè il cacciatore di taglie. Forte somiglianza, quindi, col Nathan Never degli esordi che ha fatto innamorare migliaia di lettori, ma il tutto in una salsa "dylandoghiana".

E non poteva essere altrimenti, dato il curriculum dell'autore.

Il mondo di Morgan Lost è ucronico, una sorta di anni '50 alternativi, dove la tecnologia è in molti casi avanti già di trenta-quarant'anni e in alcuni anche di secoli. Una città enorme, una metropoli simil-New York con una architettura fortemente influenzata dalla cultura dell'antico Egitto.
Prima nota dolente, a mio modo di vedere: lo stile architettonico della città viene sbolognato in due secondi appioppandolo all'espressa volontà di un sindaco precedente, il quale aveva una forte passione per la civiltà nata sul Nilo. Avrei preferito, magari, che so, che gli antichi egizi fossero riusciti, in questo mondo alternativo, ad arrivare fino ai giorni nostri sviluppando lo stesso grado di modernità. Perché no? Sarebbe stato più affascinante.
Ma ritorniamo alla salsa "dylandoghiana" prima citata, dov'è? È nelle storie, è dentro le molteplici analogie fra Morgan e Dylan (la più evidente è l'andare a letto con chiunque), è dentro il confine labile fra realtà e sogno, è dentro certi avvenimenti che esulano dal razionale. Quindi seconda nota dolente.

I serial killer: beh, è una bella trovata. Anche perché è estremamente attuale e vera. In questa realtà alternativa, i serial killer sono delle vere e proprie superstar (ma lo sono anche da noi, in una certa misura), con taglie al rialzo e con tutto un apparato mediatico che tiene informato il pubblico estasiato dalle loro azioni, quasi fosse un reality show. Per ora sembrano esserci due nemici "fissi", anche se finora si son visti poco, ovvero il sindaco e Wallendream. Staremo a vedere nei prossimi albi come si evolveranno questi personaggi.

I comprimari, invece, non mi hanno convinto. A partire dall'amica ispettrice Dolarhyde, la quale usa un nomignolo decisamente odioso (bell'uomo) per Morgan, così come fa Bloch sulle pagine di Dylan Dog, per passare alla profiler Pandora Stillman, praticamente infallibile. Ci sarebbero altri comprimari, tipo i colleghi di Morgan, ma non si sono mai visti all'opera, almeno per ora.


Ma finora com'è Morgan Lost (fumetto), dopo dodici numeri?

Difficile rispondere con una risposta secca e decisa, anche perché non mi pare né un capolavoro incredibile né una ciofeca immonda. È un fumetto che sa di già visto, d'accordo, ma di tanto in tanto può regalare ciò che tutti i lettori cercano da un fumetto, ossia intrattenimento. Un intrattenimento che dal punto di vista delle storie è altalenante, ma che può vantare un parco disegnatori invidiabile, a partire dal copertinista Fabrizio de Tommaso che è una gioia per gli occhi. La tricromia, caratteristica peculiare della serie, per me ha molti alti e bassi, a volte è messa lì un po' a caso, altre volte invece migliora la sequenza di vignette.
La consiglierei a qualcuno, questa serie? Sì, perché in fondo si lascia leggere nonostante le tante ingenuità presenti e certe trovate riproposte per l'ennesima volta. Forse è una serie più adatta a qualcuno che ha letto poco in vita propria, sicuramente capace di stupirsi per ciò che è già stato raccontato in altre testate.

01 ottobre 2016

Son of Zorn s01e02 - Defender of teen love - sub ITA

Continuo con l'esperimento, dato che questa puntata è andata in crescendo e mi è venuta voglia di tradurla.

Qui trovate solo il file di traduzione, da montare sulla versione video LOL che dovete trovare da voi. 




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