06 giugno 2012

Di Silver Surfer

Mi ricordo che, quand'ero piccolo, ero rapito e meravigliato dai cartoni animati di Iron-Man, X-Men, I fantastici 4, Uomo Ragno, tutta la scuderia Marvel.
Erano delle serie che, a parte certe sostanziali differenze rispetto alla controparte cartacea, avevano comunque il loro fascino. Le animazioni non erano male per il me dell'epoca, le storie pure, per non parlare delle colonne sonore o delle sigle d'apertura.

Sigla d'apertura di TAS (the amazing spiderman)


Cioè, non so se mi sono spiegato.


E poi c'era un intreccio assurdo. Ricordo che nella serie degli X-Men, a un certo punto, si finiva sul pianeta dei Kree, oppure si combatteva contro Apocalisse. E ricordo pure un breve cross over con la serie di Amazing Spiderman.
Nella serie dei Fantastici 4 rimembro ancor la Zona Negativa, il miniverso e roba similare.


Poi qualcuno decise di produrre una serie animata anche per Silver Surfer.


Come si fa a non innamorarsi di un qualcosa che inizia con una sigla del genere?
Detto con tutta franchezza, Silver Surfer divenne il mio personaggio preferito in assoluto, lo è tuttora.
Ma perché?
Sicuramente perché era una serie con una profondità di contenuti incredibile, forse abbastanza ritriti, ma comunque interessanti.
C'è quest'uomo argentato che solca le galassie a bordo della propria tavola, in cerca della propria terra natìa e della sua amata Shalla-Bal. Il suo potere/maledizione deriva da Galactus, entità galattica divoratrice di pianeti, il quale risparmia il mondo di Norrid-Radd prendendo quest'ultimo come proprio araldo (e col nome di Silver Surfer). Silver Surfer si impegna nell'indirizzare Galactus verso pianeti disabitati, in modo da non creare danni alle forme di vita dei mondi abitati.
Poi c'è il tradimento di Silver Surfer in quanto Galactus cancella il nobile proposito dalla mente del suo araldo, ma Silver riesce a ricordare tutto e lascia il proprio incarico. Galactus, adirato, scaglia il pianeta natale di Norrid-Radd nello spazio profondo. E qui parte il pellegrinaggio del nostro protagonista.


Pellegrinaggio è la parola giusta.
Nel frattempo, Lui continua a vagare.
Così come da sempre affascinano le domande sul perché della vita, sul perché siamo qui, Silver Surfer inizia questo viaggio siderale, fra imperi galattici e forme di vita elementari, fra luoghi mistici e buchi neri, ricercando la conoscenza universale per trovare il proprio pianeta. E lo si vede vagare solitario, a volte in preda alla disperazione.
Incontra entità cosmiche quali l'Osservatore Uatu, Infinito, Eternità, essere onniscienti e onnipotenti. Viene in contatto con altri personaggi incredibili, tipo Beta Ray Bill (praticamente un Thor alieno), Adam Warlock e altri araldi di Galactus, gli imperi Skrull e Kree. Il nemico principale della serie rimane Thanos, ossessionato dal suo amore per la Morte, entità galattica racchiusa nella pietra.


La serie consta di soli 13 episodi, un'unica stagione.
Eppure, a quanto ho capito, gli ascolti erano buoni, gli script per le puntate della seconda stagione erano già pronti (in giro si trovano). Poi non se n'è fatto più niente, tutto è stato accantonato. La cosa brutta è che la prima stagione termina con un cliffhanger esagerato, roba da mangiarsi le mani.




Silver Surfer ricompare poi nel secondo film de I Fantastici 4. Film che sinceramente trovo ripugnante e lesivo per l'immagine del surfista galattico. Praticamente è un personaggio buttato lì, fa una lunga comparsata e poi si sacrifica come un Cristo qualunque. No, non si fa.

Cosa curiosa da ricordare è il videogioco omonimo per NES, considerato uno dei più difficili mai creati. Qui un link per giocarci online. La colonna sonora è fantastica, è composta dai fratelli Follin, ma rimane comunque un gioco impossibile.
E QUI trovate l'assurda recensione del gioco a cura di The Angry Videogame Nerd.
Roba da matti.


1 commento:

Anonimo ha detto...

Bellissimo post....quanti ricordi!

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