24 settembre 2018

Il fansub italiano è morto (?)

Un breve colpo di reni per Mondo 12.

Quasi un anno e mezzo fa scrivevo del fenomeno del fansub di serie giapponesi ormai agonizzante: Il fansub delle serie giapponesi è morto.

Avevo evidenziato un distinguo fra Hardsub (prerogativa del fansub di serie giapponesi) e Softsub (prerogativa delle serie anglofone), illegale il primo, in zona grigia il secondo.

Ora è successo che nel 2018 quella zona grigia è stata resa nera, quindi illegale, con uno un bel giro di vite.
Il 15 settembre 2018, Itasa - Italiansubs annuncia che:
a partire da oggi 15 settembre 2018 non troverete più su questo sito alcun sottotitolo di serie TV, film o documentario per il quale non disponiamo dell'autorizzazione del titolare del copyright. Questo accade a seguito di segnalazioni di utilizzi impropri e illeciti da parte degli organi di controllo.
Il 23 settembre 2018, Subsfactory annuncia che: 
Subsfactory. 13 anni vissuti intensamente.
Abbiamo viaggiato assieme a voi per spazi inesplorati, attraversato portali stellari, aperto botole in isole misteriose, [...].
Il viaggio è però finito, per motivi che vanno oltre la nostra passione e volontà, chiuso con la scelta di smettere di produrre sottotitoli per salvaguardare la nostra community e soprattutto chi ci ha messo la faccia, oltre un semplice nick.
Poco dopo annuncia la chiusura anche la community di Traduttori Anonimi.

È successo che la FAPAV, la Federazione per la Tutela dei Contenuti Audiovisivi e Multimediali, è scesa in campo e ha fatto la voce grossa, impedendo alle community di traduttori amatoriali di tradurre opere protette da copyright. Quindi, in parole povere, si impedisce il diritto di traduzione che, come spiegato da www.dirittodautore.it:
Il diritto esclusivo di elaborazione è previsto all’art. 18 della legge sul diritto d’autore. Le elaborazioni sono modificazioni che cadono sulla forma esterna o interna dell’opera, pur lasciando quel tanto della sua forma rappresentativa per cui l’opera conserva il suo valore originale (definizione di Edouardo Piola Caselli).
La legge definisce il diritto di elaborazione come “tutte le forme di modificazione, di elaborazione e di trasformazione dell’opera prevista all’art. 4”.
A sua volta l’art. 4 stabilisce:
Senza pregiudizio dei diritti esistenti sull’opera originaria, sono altresì protette le elaborazioni di carattere creativo dell’opera stessa, quali le traduzioni in altra lingua, le trasformazioni da una in altra forma letteraria od artistica, le modificazioni ed aggiunte che costituiscano un rifacimento sostanziale dell’opera originaria, gli adattamenti, le riduzioni, i compendi, le variazioni non costituenti opera originale.

In parole povere, la traduzione di qualsiasi opera coperta da copyright va autorizzata.
Ergo la zona grigia, di cui io per primo ho parlato e fatto uso, non era altro che un occhio chiuso da parte del detentore di diritti. Tutto qua.
Se giustamente è improbabile quanto impossibile fermare il download illegale di prodotti audiovisivi, ci vorrebbe un dispendio di risorse ed energie che non vale la candela, allora si agisce sul prodotto principale usato per godere di tali prodotti audiovisivi nella propria lingua, quindi bloccando la traduzione amatoriale. Minimo sforzo, massimo risultato.

Sul sito FAPAV è presente anche un'analisi aggiornata e con numeri sullo stato della pirateria italiana nel 2017: i-nuovi-dati-2017-sulla-pirateria-audiovisiva-in-italia.
Interessante, seppur mancano fonti, autori, metodi di indagine e su quante persone è stato svolto l'eventuale sondaggio, e quant'altro utile non solo ai fini statistici. No, dico, se il giro di vite viene giustificato da questi dati, non sarebbe il caso di renderli accessibili e analizzabili? Ma va bene, si passa oltre. È una porcata, ma legalmente legittima, rispetta comunque le regole.

Le community prima citate sono appunto delle community, di grosse dimensioni, e cercheranno di tenere quanto meno a galla la parte forum che si è sviluppata negli anni, anche se ritengo che mancando la fruizione del sottotitolo con annessa data di uscita e tempistiche di traduzione, pian piano le discussioni sui forum si affievoliranno, non dico fino a scompare e rimanere deserte, ma quasi. Il tempo darà conferma.

Prevedo anche che alcuni fan duri e puri, urtati dalla cosa, si riuniranno comunque su un sito proprio o su di un sito aggregatore e rilasceranno la propria traduzione amatoriale della propria serie televisiva preferita. Qualcuno riuscirà nell'intento e tradurrà la serie fine a conclusione, la maggior parte invece smetterà dopo poco per motivi vari (tempo, vita sociale, incapacità nel tradurre, voglia di tradurre svanita).

L'alternativa però qual è?
Rivolgersi ai siti aggregatori anglofoni tipo addic7ed.com e andare di sottotitoli in inglese. È possibile trovare i sottotitoli dello stesso episodio in altre lingue, compresa la propria, ma dipende se è tradotta da qualcuno o meno e con quali tempistiche. Diciamo che tale soluzione avvantaggia chi almeno l'inglese lo mastica decentemente. Per tutti gli altri bisogna arrangiarsi.
Nel senso che, ok, sono state abbattute due grosse community di traduzioni amatoriali, profili facebook a lutto e menate varie, ma il prodotto in sé non sparirà nell'immediato. Perché sì, è (stato) usato da tanti perché è gratis, altrimenti le cifre di download sarebbero (state) di gran lunga inferiori, ma è anche un fenomeno di costume fortemente legato alla cultura di internet e a quella moderna, ergo estirpare la traduzione amatoriale è alquanto improbabile.


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