13 febbraio 2016

[Bonelli] Hellnoir

Uscita: 28/10/2015
Soggetto: Pasquale Ruju
Sceneggiatura: Pasquale Ruju
Disegni: Giovanni Freghieri
Copertina: Davide Furnò



C'è una città, da qualche parte, fra il nostro mondo e quell'altro. Una metropoli oscura, sterminata, tentacolare. Hellnoir è il suo nome. Vi finiscono tutti coloro che hanno avuto una morte violenta, e la loro seconda vita, laggiù, è quasi sempre più dolorosa e crudele della prima. Perché Hellnoir è un luogo marcio, corrotto, brulicante di anime dannate. Devi seguire certe regole, se vuoi sopravvivere da quelle parti. Regole scritte con il sangue, declamate fra urla e lamenti, incise su carni straziate. Melvin Soul, detective, le conosce tutte, quelle regole. La morte per lui non ha segreti. E quell'inferno, l'inferno di Hellnoir, lui lo chiama "casa".












Hellnoir è una mini-serie pubblicata da Sergio Bonelli Editore e scritta da Pasquale Ruju e disegnata da Giovanni Freghieri, si compone di quattro albi mensili.

Serie che ha raccolto molte critiche positive in giro per la rete.

E, dopo aver aspettato quattro mesi per leggerlo tutto di un fiato, mi trovo concorde con i vari pareri.
Hellnoir è una storia che viaggia su due binari, che ripropone forse qualcosa con elementi classici e già visti, ma sicuramente ben confezionato.
Abbiamo di fronte due mondi paralleli, quello infernale di Hellnoir e quello tristemente simile della quotidianità, un padre e una figlia divisi dalla morte e legati da un tenace filo rosso.

Hellnoir è l'inferno, o uno dei tanti. Una città marcia, corrotta, che si evolve con l'immaginario dei suoi abitanti, tutte vittime di morti violente. Una città che è dominata da demoni dalla forma umana e da umani dalla mente demoniaca. Una città che è semplicemente il riflesso più nascosto e allo stesso tempo evidente dell'Uomo.

C'è una indagine a legare i due mondi. L'omicidio della figlia del senatore ad opera di una setta satanica non meglio identificata viene affrontata sulla Terra da Cassie Soul e ad Hellnoir da suo padre Melvin Soul detto Mel. Entrambi poliziotti, Mel viene ucciso anni prima davanti agli occhi dell'allora giovane Cassie, avvenimento che creerà fra i due un canale di trasmissione fra entrambi i mondi. Padre e figlia riescono a comunicare nonostante di mezzo ci sia la morte. Mentre Cassie indagherà sulla setta satanica, Mel cercherà di venire in contatto con la vittima per parlarci, dato che da morta è giunta a Hellnoir, aumentando le fila dei suoi abitanti.

Hellnoir (serie) gioca sul contrasto di due mondi simili, gioca con delle atmosfere da romanzo noir anni '50, gioca con le atmosfere della solitudine americana dipinte da Edward Hopper (emblematica la copertina del terzo albo), mescola il tutto con intrighi, colpi di scena, giochi di potere, demoni e proiettili. Gioca con una concezione diversa dell'inferno, dove anche chi lo abita può morire... di nuovo. E a sua volta finire in un inferno ben peggiore. Un mondo parallelo che sembra diverso, ma è corrotto dai peggiori vizi dell'Uomo. e che quindi assomiglia molto al mondo reale.
Si gioca molto anche con la narrazione, dato che Mel si rivolge più volte alla platea di lettori, interagisce con loro, si confida con loro e li rende partecipi dei suoi pensieri, delle sue paure, delle sue decisioni prese al momento. Come se infrangesse la quarta parete, ma non troppo.

Un contrasto, quello fra i due mondi, che viene accentuato, valorizzato ed evidenziato dal tratto magico di Giovanni Freghieri (che insieme a Corrado Roi ha reso magnificamente su carta, a mio modesto parere, gli episodi più belli di Dylan Dog). Un tratto più pulito e preciso per le scene nel mondo reale; un tratto più denso, sporco, carico di neri per le scene ad Hellnoir, quasi a ricordare le incisioni della Divina Commedia di Gustave Doré.
Ottime le copertine a opera di Davide Furnò, la colorazione mi piace molto.

Freghieri (disegni) e Ruju (testi) ci regalano una mini-serie che trova piena completezza nei suoi quattro numeri, una storia dal ritmo veloce, che dosa bene i momenti d'azione con quelli di indagine, che le quasi cento tavole per ogni albo sembrano volar via in un soffio.

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