27 febbraio 2016

[Bonelli] Lukas, due anni di pubblicazione




Maggio 2014.
Avevo letto qualcosa in giro su Lukas, la nuova mini-serie targata Sergio Bonelli Editore.
Il primo numero era uscito nelle edicola ad aprile, ma ero ancora incerto. Poi, per ragioni di lavoro, son stato un paio di settimane a Grosseto. Non avendo con me né computer né altro per passare i momenti morti, mi decido a dare una possibilità a questo fumetto, nel frattempo arrivato al numero 2.
E, dopo aver concluso anche il secondo albo, un sorrisetto ingenuo mi si stampa in faccia, proprio perché ero rimasto piacevolmente sorpreso dalla lettura. Tornato a casa, incomincio a spulciare i forum online per capire un po' i pareri di altri lettori e, come è giusto che sia, a qualcuno piace e ad altri no.

Le copertine della seconda serie.
Come già spiegato nel post sul PRIMO ANNO DI PUBBLICAZIONE, Lukas Reborn ha un passato che non gli fa molto onore e che segna la sua rinascita come ridestato. Ed è da qui che si deve partire per capire che i ventiquattro albi della serie raccontano un percorso di redenzione, dalla caduta fino all'ascesa. Una serie che non cade nel solito cliché del bene contro male, bianco contro nero, giorno contro notte. No. Michele Medda, l'autore dei testi, descrive anche tutte le sfumature che ci possono essere nel mezzo, facendo scontrare fra loro i vari aspetti, le tante sfaccettature racchiuse nell'Uomo.
La prima serie è quella del "mostro del mese", più o meno. Quasi ad ogni albo, al mostro vero e proprio (troll, zombi, lupo mannaro, ecc...) corrisponde una parte dell'animo umano, come a voler contrapporre i due pesi sulla bilancia, spingendo il lettore a chiedersi "chi è il vero mostro fra i due?".
La seconda serie, invece, copre una macro-trama più ampia, suddivisa in tre micro-trame da quattro numeri ciascuna. Una seconda serie che si differenzia totalmente dalla prima, per l'aspetto prima citato, ma anche per ciò che viene narrato. Per più albi ci sono in gioco dei poteri apparentemente inarrestabili (i vertici dei ridestati contro i vampiri) che vengono ammutoliti all'istante nell'ultima parte da un potere superiore proveniente da un sotto-mondo infernale. Con il classico pesce piccolo divorato dal pesce più grande, a sua volta divorato da un altro molto più grande e così via. Ma a guastare il tutto c'è lui, Lukas Reborn, la variabile impazzita, il granello di sabbia dentro l'ingranaggio perfetto che fa saltare tutto, quasi fosse un Davide contro Golia.
La mia collezione.
Un personaggio novello messia che si fa carico, oltre che delle proprie colpe, anche di altre non commesse da lui stesso, regalando il finale perfetto alla serie.
Il tutto ambientato in una città e in un mondo modellati sul nostro, dando la percezione di non essere così distanti dalla realtà: una realtà in cui l'Uomo è il mostro più temibile.

Forse non sarà la serie evento degli ultimi anni, forse (sicuramente) sarà già dimenticata fra pochi mesi, il suo finale farà meno parlare rispetto all'altra creatura di Medda, cioè Caravan, ma Lukas rimane senz'altro una lettura piacevole, capace di far riflettere e soprattutto di intrattenere. E se un fumetto, o qualsiasi cosa nata con questo scopo, ci riesce, allora è un successo.

Piccola curiosità: le ultime quattro copertine, se accostate, formano una immagine unica.

Illustrazione di Michele Benevento.


Infine, Lukas è stato un appuntamento mensile che ha scandito questi ultimi due anni. Due anni in cui ho apportato grossi cambiamenti alla mia vita e, a ripensarci oggi, da quando avevo in mano i primi due numeri di Lukas di tempo ne è passato e molte cose si sono evolute per fortuna (e per merito) in meglio.

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