Autore: Tsugumi Ohba (storia); Takeshi Obata (disegni)
Casa editrice giapponese: Shueisha
Edito in Italia da: Panini Comics
Volumi: 7 (in corso)
Prezzo: 3.90 €
Genere: Shounen
Sottogenere: Commedia, sentimentale, scolastico
Bakuman è la dimostrazione lampante di quanto si possa rendere estremamente commerciale un'ottima idea.
Si parte dal presupposto che il duo di autori-disegnatori sia lo stesso del tanto osannato Death Note, e quindi non mancano i soliti ed inutili parallelismi triti e ritriti.
Bakuman è Bakuman, Death Note è Death Note.
La storia: Mashiro Moritaka è un ragazzino che ha una grande passione per i manga, a tal punto da volerne crearne uno tutto suo in modo da essere pubblicato su Weekly Shonen Jump, la rivista shonen più venduta in Giappone e più conosciuta al mondo. Il suo talento per il disegno viene notato dal compagno di classe, Takagi Akito, abile scrittore in erba incuriosito dal mondo dei manga. I due uniranno le proprie forze per produrre una storia originale e proporla ai vertici di Jump.
Mashiro, inoltre, è nipote di un compianto autore di manga, il quale, dopo aver ottenuto il successo con una delle sue opere prime, morirà qualche tempo dopo cercando di risalire la cresta dell'onda.
Ad alimentare la voglia di emergere, la creatività e le abilità di Mashiro, ci penserà anche Azuki: infatti i due si promettono solennemente di sposarsi una volta che i loro sogni si saranno realizzati: lui diventare un disegnatore affermato di manga, lei una doppiatrice famosa di anime.
Fin qui la storia è abbastanza carina, abbastanza sul classico, infatti non è niente di così originale. Capitolo dopo capitolo, però, il lettore viene a conoscenza di tutti quei meccanismi che animano le classifiche di Shonen Jump, che saranno di certo utili a capire dall'interno il mondo di questa rivista, ma allo stesso tempo getta forti dubbi sulla qualità generale delle opere in essa presenti. Infatti, come presto i due protagonisti si accorgeranno, i manga che vanno per la maggiore sono quei manga zeppi di combattimenti con qualche gag umoristica. Ogni altra soluzione creativa, diverse da quelle sopra elencate, è destinata ad un rapido declino, e quindi alla cancellazione dalla rivista.
E qui, l'opera in sé, ha finito di dire quello che aveva da dire. E invece no, il tutto viene allungato con sotto trame inverosimili, personaggi secondari di poco spessore se non nullo, storie d'amore improbabili e monotone.
In breve: Bakuman è un manga che alla lunga potrebbe stancare, visto che è ancora ongoing e non si riesce ad intravedere nessun tipo di finale che possa concludere la serie in maniera dignitosa. Consigliato solo a chi vorrebbe capirne di più del microuniverso Jumpesco. Altre riviste contenitore, tipo Shonen Sunday, funzionano in maniera diversa.
Per chi invece vuole risparmiare qualcosina ed investirla su altri manga shonen più meritevoli, Bakuman è assolutamente un manga da lasciare sullo scaffale della fumetteria.
Si parte dal presupposto che il duo di autori-disegnatori sia lo stesso del tanto osannato Death Note, e quindi non mancano i soliti ed inutili parallelismi triti e ritriti.
Bakuman è Bakuman, Death Note è Death Note.
La storia: Mashiro Moritaka è un ragazzino che ha una grande passione per i manga, a tal punto da volerne crearne uno tutto suo in modo da essere pubblicato su Weekly Shonen Jump, la rivista shonen più venduta in Giappone e più conosciuta al mondo. Il suo talento per il disegno viene notato dal compagno di classe, Takagi Akito, abile scrittore in erba incuriosito dal mondo dei manga. I due uniranno le proprie forze per produrre una storia originale e proporla ai vertici di Jump.
Mashiro, inoltre, è nipote di un compianto autore di manga, il quale, dopo aver ottenuto il successo con una delle sue opere prime, morirà qualche tempo dopo cercando di risalire la cresta dell'onda.
Ad alimentare la voglia di emergere, la creatività e le abilità di Mashiro, ci penserà anche Azuki: infatti i due si promettono solennemente di sposarsi una volta che i loro sogni si saranno realizzati: lui diventare un disegnatore affermato di manga, lei una doppiatrice famosa di anime.
Fin qui la storia è abbastanza carina, abbastanza sul classico, infatti non è niente di così originale. Capitolo dopo capitolo, però, il lettore viene a conoscenza di tutti quei meccanismi che animano le classifiche di Shonen Jump, che saranno di certo utili a capire dall'interno il mondo di questa rivista, ma allo stesso tempo getta forti dubbi sulla qualità generale delle opere in essa presenti. Infatti, come presto i due protagonisti si accorgeranno, i manga che vanno per la maggiore sono quei manga zeppi di combattimenti con qualche gag umoristica. Ogni altra soluzione creativa, diverse da quelle sopra elencate, è destinata ad un rapido declino, e quindi alla cancellazione dalla rivista.
E qui, l'opera in sé, ha finito di dire quello che aveva da dire. E invece no, il tutto viene allungato con sotto trame inverosimili, personaggi secondari di poco spessore se non nullo, storie d'amore improbabili e monotone.
In breve: Bakuman è un manga che alla lunga potrebbe stancare, visto che è ancora ongoing e non si riesce ad intravedere nessun tipo di finale che possa concludere la serie in maniera dignitosa. Consigliato solo a chi vorrebbe capirne di più del microuniverso Jumpesco. Altre riviste contenitore, tipo Shonen Sunday, funzionano in maniera diversa.
Per chi invece vuole risparmiare qualcosina ed investirla su altri manga shonen più meritevoli, Bakuman è assolutamente un manga da lasciare sullo scaffale della fumetteria.
2 commenti:
"Bakuman è un manga che alla lunga potrebbe stancare". Io mi sono fermato al 40esimo capitolo. XD
Secondo me poteva benissimo conscludersi dopo il 6°-7° volume. Perché andando andando avanti ti addormenti da quanto è noioso. Ah, meno male che il manga lo leggevo a scrocco da un amico! LOL
Bella recensione! :)
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